Kostic timbra il derby d’Italia: Inter-Juventus 0-1
La Juventus batte 1-0 a San Siro l’Inter, con gol di Kostic al 23’. Vince così il derby d’Italia e sale a quota 41. L’Inter viene scavalcata al secondo posto dalla Lazio e ora è terza. Nona sconfitta in campionato per i nerazzurri. Nel complesso, molto meglio la Signora della Beneamata, spesso confusa e imprecisa.
Inter senza Bastoni e Skriniar, Allegri schiera Soulé
Inzaghi è senza Bastoni, Skriniar e Gosens: schiera Acerbi, Darmian e De Vrij in difesa, Lukaku e Lautaro in attacco, Brozovic come “playmaker” a centrocampo assieme a Barella e Calhanoglu (tornato mezz’ala sinistra). Allegri, che prima del match tiene a rimarcare il secondo posto virtuale della sua squadra, tiene Chiesa e Di Maria in panchina, mettendo il giovane Soulé ad assistere Vlahovic, Kostic e De Sciglio sulle fasce, Gatti in difesa con Danilo e Bremer. Diga di centrocampo: Locatelli-Fagioli-Rabiot.
Juventus in pressione da subito
Già al 2’ Barella tira una castagna da fuori area, centrale però, che Szczesny devia smanacciando. Ma è la Juventus a dare l’impressione di poter guidare il gioco, e soprattutto a pressare: dopo una decina di minuti Onana senza ossigeno sbaglia un rinvio. Anche Darmian, insolitamente impreciso, sbaglia diversi passaggi. Al 18’, prima grande occasione della partita: perfetta sponda di Lukaku in attacco, e Barella si trova quasi solo davanti a Szczesny , che però para di ginocchio il suo tiro ravvicinato.
Segna Kostic su azione di rimessa: sospetto fallo di mano di Rabiot
Al 23’, passa la Juve: azione di rimessa, e Kostic, dal vertice sinistro dell’area, esplode un sinistro preciso che s’infila alla sinistra di un Onana pietrificato. Sembra facile. Quasi irrisorio. Si ferma il gioco per un fallo di mano di Rabiot colto dalle telecamere durante l’azione: ma la rete viene convalidata per probabile involontarietà. I pericoli, da Kostic, non cessano: al 27’ una sua incursione procura un pallone d’oro su cui Soulé inciampa. Il clima si accende, e dopo due contrasti non sanzionati a danno della Juve, Barella viene ammonito per proteste. Al 28’, Juve ancora pericolosissima: fuga sulla destra di Fagioli, scatenato, e cross al centro su cui Vlahovic e Kostic non intervengono per un nonnulla. Al 40’ risponde l’Inter: lungo cross di Barella, Lukaku (molto in forma e attivissimo negli appoggi offensivi) di testa manda un pallonetto oltre la traversa. Ma la difficoltà interista nel saltare l’uomo è evidente. Lautaro in ombra, Dimarco e Dumfries hanno le polveri bagnate (specie il primo dei due). Il primo tempo, una battaglia, finisce così.
Ripresa: subito occasione per Brozovic
La ripresa comincia senza cambi. E con una grande occasione per l’Inter: al 48′, Dimarco arpiona un lungo cross da destra, mette al centro per Brozovic che però, da ottima posizione, sparacchia alto. Al 57′ è un provvidenziale contrasto di Locatelli, al limite dell’area, a togliere dai piedi di Calhanoglu una palla d’oro che aveva servito Barella. I nerazzurri premono selvaggiamente, la Signora può tentare il gioco di rimessa, e al 59′ è Vlahovic a tirare debolmente dal limite, sprecando un’ottima occasione. Esce Barella per Mkhitaryan. Entra Chiesa, che al 73′ si invola in contropiede: ma il suo tiro in corsa è fuori di non molto. Al 76′ una percussione di Dumfries viene murata provvidenzialmente da Gatti: sul rovesciamento rapidissimo di fronte, è Kostic a sfiorare il gol con un tiro che esce di un soffio alla sinistra di Onanan. Al 78′ l’Inter perde palla e rischia un’altra volta di prendere gol: Chiesa vola sulla sinistra e cross, ma Onana smanaccia quel tanto che basta per evitare che l’accorrente Locatelli la butti dentro sottoporta. Miracolo. Nell’Inter viene il momento dell’ingresso di Correa, al posto di Darmian, e di Dzeko per Lukaku. La Beneamata tenta il tutto per tutto. Chiesa infortunato lascia il campo per Paredes. Bellanova rileva Dumfries e si fa notare subito per una bella galoppata sulla destra, conclusa da un cross che però il portiere juventino, prontissimo, arpiona. Nel recupero è un assalto: e persino Onana va in area, in mischia, per il corner nell’area avversaria. Ma finisce così. Paredes e D’Ambrosio espulsi dopo il triplice fischio: troppe scintille e tensione a mille.
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