Rimini
3:24 pm, 17 Marzo 23 calendario
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Meloni: buona la prima in casa della Cgil

Di: Redazione Metronews
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Una grande vittoria per Giorgia Meloni lo storico intervento di oggi al XIX congresso della Cgil, riunito a Rimini. Al di là di un presidio per ricordare le vittime di Cutro prima del suo arrivo e la plateale presa di distanza prima del suo intervento di una quarantina di delegati che ha lasciato la sala cantando “Bella Ciao”, non si sono verificate le temute contestazioni. La maggioranza dei delegati ha così raccolto l’appello lanciato poco prima che Meloni iniziasse a parare del segretario Maurizio Landini: «Stiamo per vivere un momento importante. Abbiamo deciso che vogliamo parlare con tutti e dobbiamo imparare ad ascoltare , anche chi ha posizioni, idee e proposte diverse dalle nostre. Ascoltare- ha concluso Landini- è anche la condizione per chiedere il diritto di essere ascoltati».

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini

Dai delegati Cgil nessun fischio e un solo applauso

La premier ha parlato per circa mezz’ora. E la sala ha ascoltato in silenzio, nessun fischio e un solo applauso, quando Meloni ha condannato l’assalto alla sede del sindacato da parte dei neofascisti, mentre la sala è rimasta impassibile al ricordo di Marco Biagi di cui tra due giorni ricorre l’anniversario dell’assassinio.

Nel suo intervento la premier ha rivendicato l’azione di governo in tema di riforma del fisco e si è detta «pronta a fare la sua parte, pronta al confronto, al dialogo senza pregiudizi». Il presidente del Consiglio ha anche accennato alle questioni aperte del Reddito di cittadinanza e del salario minimo: «Credo che l’introduzione del salario minimo legale non sia la strada più efficace: io temo che la fissazione per legge di un salario minimo diventi non una tutela aggiuntiva, ma una tutela sostitutiva. La soluzione, a mio avviso, invece è stendere contratti collettivi a vari settori e intervenire per ridurre il carico fiscale sul lavoro». E sul reddito di cittadinanza ha commentato: «Ha fallito gli obiettivi per cui era nato, mettendo e nello stesso calderone chi poteva lavorare e chi non poteva lavorare, mettendo insieme politiche sociali e politiche attive del lavoro. Vogliamo tutelare chi non è in grado di lavorare, chi ha perso il lavoro, gli invalidi ma per chi può lavorare la soluzione è creare posti di lavoro, inserire queste persone in corsi di formazione anche retribuiti».

17 Marzo 2023
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