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12:01 am, 17 Marzo 23 calendario
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Lavezzi-Mogol: «Capolavori nascosti? Bella sfida»

Di: Orietta Cicchinelli
Lavezzi-Mogol
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La rinomata ditta Lavezzi-Mogol insieme per presentare l’album “Capolavori nascosti” fuori oggi. Un disco (14 canzoni di cui 1 inedita) che è soprattutto il racconto di un bel tratto della musica d’autore. Nel progetto ci sono perle della musica d’autore da riascoltare e riscoprire, come “Vita” (Dalla-Morandi), Stella nascente (Vanoni), Varietà (Morandi), Momento delicato (Mannoia). Oggi alle 18 l’incontro con i fans alla Feltrinelli di via Appia.

La genesi del progetto “Capolavori Nascosti”.
Lavezzi: «Abbiamo selezionato dei brani già cantati da Mango, Dalla, Cocciante, Vanoni, Mannoia… che volevamo valorizzare. Mogol ha trovato il titolo».
Mogol: «Sono pezzi che pochissimi conoscono, ma che non sono un successo, perché non sono stati promossi, nonostante i grandi interpreti e la qualità dei testi, cosa che in questo momento non viene considerata. La competenza? Non solo di chi scrive, ma anche di chi poi seleziona. Noi siamo orgogliosi di “Capolavori nascosti”: una sfida che ci piace. È un tentativo disperato di riportare un grande livello la musica»

Come nasce la collaborazione Lavezzi-Mogol?

Lavezzi: «Io uscivo dai Camaleonti disperato perché dovevo fare servizio militare… Abbiamo scritto Il primo giorno di primavera e la diamo ai Dik Dik… Giulio quando ha sentito “giovedì 19 è solo un giorno che ho perso te”, avendo appena scritto “19 settembre” ha modificato il testo in “è il primo giorno di primavera”. Ed è stato un successo».

Su Sanremo e il momento autoriale.
Mogol: «Non seguo la musica di oggi e non posso criticarla. I competenti sono 2: chi scrive e chi sceglie le canzoni e le mette in radio. Ci sono canzoni che hanno superato tre generazioni. Quelle di oggi non restano».
Lavezzi: «Io invece ascolto Sanremo e, per esempio, il brano di Mengoni lo avrei voluto scrivere io! Mi è piaciuta anche Madame: ha un brano che resta e lei è destinata a crescere».

L’album si apre con “Bianche raffiche di vita”.
Lavezzi: «Parla dell’emozione in una giornata di neve e la cantano grandissimi come Luca Carboni e Mango che è eccelso in questo brano che sembra scritto oggi».
L’inedito: “Una storia infinita”.
Lavezzi: «Lo canto con Cristina Di Pietro, ottima pianista e vocalist, a cui ho voluto dare una chance per emergere. L’avevamo proposto a Morandi che però aveva progetto con Jovanotti. Scritta durante il lockdown, è dedicata a una coppia che nonostante le vicissitudini del momento resta unita».
Mogol: «Io credo che ci si rincontri tutti in un’altra dimensione. Se tra mille anni rivedessi Battisti? Gli direi: Finalmente! Sarò contento di ritrovarlo. Chissà se avrà la chitarra! Ma a proposito di Una storia infinita: l’avevamo proposta a Sanremo 2023 ma è stata bocciata. Non so con quale scusa… Una volta chi selezionava i brani era competente».

A proposito di competenza.
Lavezzi: «Oggi si basa sui follower, visualizzazioni e streaming: è l’epoca di decadenza che stiamo vivendo. Un’epoca buia. È un fatto di genere umano e non di competenza secondo me».
Altre canzoni inedite?
Lavezzi: «Aspettiamo il momento giusto. Oggi siamo tornati ai singoli, i 45 giri di una volta. Non abbiamo fretta: quando ci sarà l’interprete doc li faremo uscire».
Mogol: «Io ho proposto “Rabbia” a Celentano che non rispondeva più neppure al telefono nel periodo Covid. Ma non so se l’ha ascoltata».

Il primo incontro

Mogol: «Lavezzi faceva il parcheggiatore nella hall degli alberghi: fermava tutte le ragazze!».
Lavezzi: «Parla proprio lui: ogni disco una ragazza diversa!».

La canzone d’autore oggi.
Lavezzi: «Gli autori ci sono ma spesso sono sconosciuti. Se Sanremo fosse non uno show, ma una vera selezione di canzoni si salverebbero anche delle carriere di molti interpreti mandati allo sbaraglio con brani inascoltabili».

Un aneddoto.
Lavezzi: «Per far cantare Cocciante sono dovuto andare a Parigi e lui ha detto sì subito…».
Per il mancato accordo tra Siae, Instagram, Fb, le piattaforme toglieranno i brani Siae della musica italiana?
Mogol: «Le piattaforme digitali guadagnano miliardi e sono restie a pagare qualcosa agli autori. Gli artisti vivono di questo ed è una battaglia giusta e sacra per i diritti d’autore!».

Lavezzi-Mogol e la televisione

Mogol: «Proporremo in tv Capolavori Nascosti, così li facciamo sentire a tutti: avrà successo di sicuro, come le canzoni di Sanremo ora in alta classifica».
Lavezzi: «L’operazione fatta da Amadeus al Festival è legata al tentativo di abbassare l’età degli ascoltatori di Sanremo, attraverso i follower… L’audience del Festival è il top per la promozione di una canzone! Ma quante rimarranno l’anno prossimo? O fra due anni».

Tra Battisti e Lavezzi.
Mogol: «Lucio imparava le canzoni al volo. Mario ci mette un po’. Lucio ascoltava di tutto e studiava per 7 ore al giorno però! Metodo che utilizzo nella mia scuola, il CET».

17 Marzo 2023 ( modificato il 16 Marzo 2023 | 13:48 )
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