Via libera alla riforma fiscale: le aliquote Irpef passeranno a 3
Il Governo ha approvato la riforma fiscale. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato il provvedimento delega. E’ una “svolta necessaria per il Paese”, ha detto il premier Giorgia Meloni ai ministri.
La riforma dell’Irpef varata dal Consiglio dei ministri, rende noto il Mef, garantisce l’equità orizzontale, attraverso la riduzione della pressione fiscale, passando da 4 a 3 aliquote e con l’obiettivo della flat tax per tutti.
Irpef, Ires e tax expenditures
Con il disegno di legge delega varato oggi viene garantita la «razionalizzazione e semplificazione dell’intero sistema Irpef (redditi agrari, fabbricati, finanziari, da lavoro dipendente, autonomo, d’impresa e diversi)». La delega prevede anche la revisione delle tax expenditures, (oggi più di 600 voci) e l’equiparazione della no tax area per lavoratori dipendenti (8174 euro e pensionati 8500 euro).
Per quanto riguarda le imprese è prevista una riduzione dell’attuale aliquota Ires per chi investe e\o assume. Ci sarà anche una graduale eliminazione dell’Irap. Con l’istituzione del concordato preventivo biennale e il rafforzamento dell’adempimento collaborativo si riscrivono le regole della lotta all’evasione fiscale che diventa preventiva e non più repressiva.
Il nuovo Mef
Il Consiglio dei ministri ha approvato un Dpcm, presentato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che prevede la nuova organizzazione del Mef. Il testo prevede la creazione di un Dipartimento dell’Economia a cui sono attribuite competenze in materie di interventi finanziari (tra gli altri nei settori delle infrastrutture, sostegno all’export, garanzie pubbliche, sostegno sociale e all’expo), valorizzazione del patrimonio pubblico e gestione delle partecipazioni societarie dello Stato e tutela degli attivi strategici.
Al Tesoro vengono attribuite le competenze sulla programmazione economico finanziaria, la gestione del debito pubblico, i rapporti finanziari europei e internazionali, la regolamentazione e vigilanza finanziaria. Si aggiunge la direzione per i rapporti con gli investitori e istituzioni finanziarie. Entrambi i dipartimenti (Economia e Tesoro) si avvarranno del consiglio tecnico scientifico degli esperti. Inoltre al dipartimento della Ragioneria è stato istituito l’ispettorato generale del Pnrr che, in continuità con il precedente servizio, svolgerà attività di coordinamenti nelle fasi di gestione, monitoraggio e rendicontazione del Pnrr. La riorganizzazione del Mef passa ora al vaglio del Consiglio di Stato e solo successivamente può diventare operativa.
«E’ un passaggio importante – dice Giorgetti – che va nella direzione della razionalizzazione del sistema coerente con i nuovi tempi dell’economia e in linea con il nuovo approccio europeo».
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