il ponte sullo stretto
7:43 pm, 16 Marzo 23 calendario

Rinasce il Ponte sullo Stretto: si riparte dal progetto 2011

Di: Redazione Metronews
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Il Consiglio dei Ministri, rende noto il Mit, ha dato il via libera a un testo che consente l’immediato riavvio del percorso di progettazione e realizzazione del Ponte sullo Stretto. Rinasce la società Stretto di Messina, che avrà una nuova e più moderna governance. E’ prevista una «solida partecipazione del Mef e del Mit», a conferma sottolinea il ministero «dell’importanza che il governo attribuisce al collegamento stabile tra Calabria e Sicilia».

Il Mit sottlinea che «si tratta di un’opera fortemente green: consentirà di ridurre l’inquinamento da anidride carbonica, oltre a permettere un consistente risparmio di tempo e denaro a tutti coloro che devono attraversare lo stretto». Il ministero aggiunge che l’opera «sarà motivo di grande attrazione turistica». “E’ una giornata storica non solo per la Sicilia e la Calabria ma per tutta l’Italia. Dopo 50 anni di chiacchiere questo Consiglio dei ministri approva il Ponte che unisce la Sicilia al resto dell’Italia e all’Europa”, afferma il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.

Ponte sullo Stretto, si riparte dal progetto del 2011

Dopo il varo del provvedimento relativo al ponte sullo Stretto in Cdm, il Mit rende noto che «si riparte dal progetto definitivo del 2011 che verrà adeguato alle nuove norme tecniche, di sicurezza e ambientali». Il nuovo iter autorizzativo «dovrà bollinare il ponte strallato più lungo al mondo (3,2 chilometri), che rappresenterà il fiore all’occhiello dell’arte ingegneristica italiana».

Berlusconi

“Il Ponte sullo stretto di Messina riparte: è un progetto concreto, che rappresenta l’idea di futuro che abbiamo sempre avuto. Già 20 anni fa con il mio governo avevamo pronto il progetto, un’opera strategica che si sarebbe realizzata se la sinistra non fosse intervenuta con la politica dei No. Questa volta non ci fermeranno. Sarà un Ponte che collegherà la Sicilia non solo alla Calabria, ma anche all’Italia e all’Europa intera: con il nuovo collegamento si metterà in moto un volano per l’economia siciliana che garantirà occupazione a più di centomila persone e la Sicilia potrà così diventare una base per la logistica dei trasporti internazionali in arrivo dal Mediterraneo. È un’altra promessa agli italiani che siamo finalmente in grado di mantenere”. Lo scrive sui social Silvio Berlusconi, subito dopo l’approvazione in Cdm del decreto per il ponte sullo Stretto di Messina.

Il Terzo Polo dice sì

“Rispetto all’ipotesi di realizzare il Ponte sullo Stretto il Terzo Polo è senza dubbio d’accordo: è venuto il momento di costruire il grande ponte del Mediterraneo”. Così Raffaella Paita, capogruppo di Azione-Italia Viva al Senato. “Il Terzo Polo è stata la forza politica più chiara e netta sulla necessità di realizzare infrastrutture. Collegare i territori significa aumentare la democrazia e i diritti delle persone, oltre alla loro qualità della vita. Quindi noi sul Ponte ci siamo. Tuttavia, chiediamo alcune cose. Si faccia subito il progetto scegliendo tra le due opzioni: campata unica o più campate. Si individuino procedure autorizzative e realizzative speciali come per il Ponte di Genova. Si reperiscano le risorse, chiedendo che almeno le opere collaterali possono partire a breve attraverso i finanziamenti del Pnrr – condizione resa possibile dal fatto che il Ponte fa parte del Corridoio scandinavo-mediterraneo. Si scelga, infine, un progetto che sia un segno architettonico di qualità. La nuova opera deve essere di grande livello, un vero ponte del Mediterraneo. E soprattutto, basta limitarsi alle parole. E’ ora di passare ai cantieri”, conclude.

Il Wwf: “Opera fallimentare”

Il Ponte sullo Stretto è un’opera «fallimentare». Lo afferma il Wwf, sottolineando che essa «ha elevatissimi e insostenibili costi ambientali, sociali ed economico-finanziari». Il governo Meloni, spiegano gli ambientalisti, ritiene che «la strada sia spianata ma il General Contractor Eurolink (capeggiato da Webuild) che ha progettato il ponte sospeso ad unica campata e doppio impalcato stradale e ferroviario, che si vuole rilanciare, non ha mai prodotto gli approfondimenti tecnici ed economico-finanziari sul progetto definitivo redatto nel 2010 dell’opera, richiesti a suo tempo dal Governo Monti nel 2013, nè il progetto ha mai superato la fase conclusiva di valutazione di impatto ambientale».

Il Wwf ricorda anche che «a fronte dell’oneroso costo prudenziale dell’opera di 8,5 miliardi di euro (stima del 2010) il project financing è stato escluso nel 2021 dal gruppo di lavoro nominato dall’allora ministro alle infrastrutture Giovannini perchè appare evidente che la brevità del percorso di attraversamento e delle relative opere connesse non consente di prevedere un numero di pedaggi a carico degli utenti in grado di consentire un’operazione di project financing: d’altra parte coloro che ogni giorno si muovono tra le due sponde non sono più di 4.500 persone e il 76,2% degli spostamenti dei passeggeri è locale e senza auto al seguito. Il che comporta che la realizzazione di un’opera così costosa sia in fase di cantiere che a regime sia interamente a carico della finanza pubblica».

Inoltre, dal punto di vista ambientale «tutta l’area dello Stretto di Messina è sostanzialmente ricompresa in due importantissime Zone di Protezione Speciale – ZPS (sul lato calabrese la ZPS della Costa Viola e su quello siciliano dalla ZPS dei Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antenna a Mare e area marina dello Stretto) e da un sistema di ben 11 ZSC (Zone Speciali di Conservazione), ai sensi della Direttiva comunitaria Habitat, che tutelano un ambiente unico che va dalla fragile costa calabrese, alla importante zona umida della Laguna di Capo Peloro, al prezioso ecosistema botanico dei Monti Peloritani. La Commissione VIA del Ministero – conclude Il Wwf – diede nel 2013 un parere negativo di valutazione di incidenza sul progetto definitivo del ponte ad unica campata del 2010 proprio a tutela dello Stretto di Messina, importantissimo luogo di transito per l’avifauna e per i mammiferi marini, si concentra una delle più alte concentrazioni di biodiversità al mondo».

16 Marzo 2023
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