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2:24 pm, 16 Marzo 23 calendario

La Bce non ci ripensa: tassi su di altri 50 punti. Mutui ancora più salati

Di: Redazione Metronews
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Il Consiglio direttivo della Bce ha deciso di aumentare di 50 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della Bce. Di conseguenza, si legge nel comunicato sulle decisioni di politica monetaria, «il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno aumentati rispettivamente al 3,50%, al 3,75% e al 3,00% con effetto dal 22 marzo 2023».

La Bce, i tassi, l’inflazione e la stabilità dei prezzi

Il consiglio direttivo della Bce «segue da vicino le attuali tensioni sui mercati ed è pronto a rispondere, se necessario, per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area dell’euro». E’ quanto si legge nel comunicato sulle decisioni di politica monetaria.

L’inflazione resterà elevata per troppo tempo, avverte la Bce.  Francoforte stima che l’inflazione si collocherà in media al 5,3% nel 2023, al 2,9% nel 2024 e al 2,1% nel 2025. Lo rende noto il comunicato dell’Eurotower.

L’inflazione core, al netto dei beni energetici e alimentari, ha continuato ad aumentare a febbraio e gli esperti della Bce si attendono una media del 4,6% nel 2023, livello più elevato di quello anticipato nelle proiezioni di dicembre. In seguito dovrebbe ridursi al 2,5% nel 2024 e al 2,2% nel 2025, via via che le spinte al rialzo derivanti dai passati shock dell’offerta e dalla riapertura delle attività economiche verranno meno e che la politica monetaria più restrittiva frenerà in misura crescente la domanda.

Il Pil

La Bce ha rivisto le proiezioni per la crescita nel 2023 al rialzo nello scenario di base, collocandosi in media all’1,0% per effetto sia del calo delle quotazioni energetiche sia della maggiore tenuta dell’economia al difficile contesto internazionale. Gli esperti della Bce si attendono poi che la crescita aumenti ancora all’1,6% sia nel 2024 sia nel 2025, sostenuta dal vigore del mercato del lavoro, dal miglioramento del clima di fiducia e dalla ripresa dei redditi reali. Allo stesso tempo il rafforzamento della crescita nel 2024 e nel 2025 risulta inferiore rispetto alle proiezioni di dicembre, di riflesso alla politica monetaria più restrittiva.

Mutui a 3.240 euro l’anno in più

L’aumento dei tassi d’interesse di 50 punti base, deciso oggi dalla Bce, rappresenta “una maxi mazzata” per le famiglie con un mutuo a tasso variabile, che sommata a tutti gli altri incrementi costerà fino a 3.240 euro l’anno in più rispetto al 2021. Secondo le stime del Codacons, in media l’incremento è di 35 euro a rata. “Occorrerà attendere le prossime settimane per capire come il mercato risponderà al rialzo dei tassi”, afferma l’associazione.
Considerata una fascia media di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125mila e i 150mila euro, per una durata di 25 anni, ossia l’importo più richiesto in Italia da chi accende un finanziamento per l’acquisto di una casa, la rata mensile secondo il Codacons è destinata a salire tra i 30 e i 40 euro per effetto della decisione odierna della Bce.
Se però si considerano tutti gli incrementi imposti dalla Banca centrale europea a partire dallo scorso anno, la rata mensile di un mutuo a tasso variabile salirà complessivamente tra i 210 e i 270 euro rispetto a quanto pagato nel 2021, con ripercussioni sulle famiglie comprese tra i +2.520 e + 3.240 euro all’anno. E non è certo un caso se, nell’ultimo anno, ben 2,4 milioni di famiglie con un mutuo a tasso variabile hanno dichiarato difficoltà nel pagamento delle rate – conclude l’associazione.

Borse giù

Le Borse europee riducono i guadagni dopo le decisioni della Bce di rialzare i tassi di 50 punti base. Francoforte cede lo 0,25%, Londra lo 0,11% e Milano cala dello 0,63%. Debole Parigi a +0,13%.

16 Marzo 2023
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