Ucraina
1:16 pm, 16 Marzo 23 calendario

Drone Usa, video Pentagono: scarico carburante e collisione. Navi russe a caccia del relitto

Di: Redazione Metronews
condividi

Il Pentagono diffonde il video dell’incidente che ha coinvolto un drone MQ-9 e due jet russi Su-27 sul Mar Nero nella mattina di martedì 14 marzo.

Le immagini mostrano la manovra di uno dei caccia SU-27 che rilascia carburante per ostacolare il drone. Il velivolo a elica, poi danneggiato, è stato abbattuto dagli Stati Uniti ed è caduto nel Mar Nero.

Drone Usa, il video del Pentagono

Il video mostra i momenti critici nello scontro a mezz’aria, che secondo il Pentagono è durato 30-40 minuti. Le immagini sono riprese dalla telecamera del drone MQ-9 Reaper che è puntata all’indietro verso la sua coda e mostrano inizialmente l’elica, che è montata sul retro, che gira. Quindi si vede un jet da combattimento russo Sukhoi SU-27 in avvicinamento. Quando si avvicina, il caccia russo scarica carburante nel momento in cui intercetta il drone statunitense. In un’altra parte del filmato, il jet russo fa un altro passaggio, scaricando di nuovo carburante mentre si avvicina.

L’elica del drone Usa danneggiata dal caccia russo

Per Washington, il relitto non avrebbe valore in termini di intelligence: secondo la Cnn, gli Usa hanno provveduto a neutralizzare il software del drone.

Contatto con l’elica

Il video viene poi interrotto quando il jet da combattimento russo si scontra con l’MQ-9 Reaper, danneggiando l’elica e costringendo gli tati Uniti ad abbattere il velivolo. La Russia ha negato che si sia verificata una collisione. Quando la telecamera torna online nel filmato, si vede l’elica danneggiata dalla collisione. Con l’elica danneggiata, gli operatori che lo telecomandavano hanno fatto scendere il drone come un aliante sul Mar Nero, facendolo schiantare nelle acque internazionali a sud-ovest della Crimea.

Durante la discesa, due funzionari statunitensi hanno detto alla Cnn che gli operatori hanno cancellato da remoto il software sensibile del drone, mitigando il rischio che materiali segreti potessero cadere nelle mani del nemico prima della collisione con l’acqua. Ieri, il coordinatore delle comunicazioni del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby ha dichiarato alla “Cnn This Morning” che il drone non era stato recuperato e che “non era sicuro” che gli Stati Uniti sarebbero stati in grado di recuperarlo.

La Casa Bianca: “Confermata la collisione, i russi mentono”

“E’ chiaramente dimostrata la nostra versione di quello che è successo, credo che chiunque abbia visto il video lo possa vedere”. Così il portavoce del consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby, afferma come il video dell’incidente tra il drone Usa ed il caccia russo sul Mar Nero, mostri come la Russia stia “completamente mentendo” su quello che è successo. La decisione di rendere pubblico il video dell’incidente è stata presa anche per “chiarire al resto del mondo il modo in cui i russi stanno mentendo”, ha ribadito Kirby. Gli americani hanno denunciato infatti che il caccia russo ha prima svuotato i suoi serbatoi sul MQ-9 e poi ha urtato la sua elica, facendolo precipitare in mare. I russi negano che vi sia stato alcun contatto fisico tra caccia e drone.
Il video, ha detto ancora Kirby, non fornisce prove riguardo alle intenzioni del pilota russa: “nel migliore dei casi si tratta di condotta irresponsabile, nel peggiore irresponsabile ed incompetente. Non sappiamo se sia stato intenzionale, il video non mostra questo”.

La Russia nega di aver tentato di abbattere il drone e afferma che l’incidente si è verificato a seguito di una perdita di quota.

Russi a caccia del relitto: intensa attività della Marina

La decisione se recuperare il drone americano MQ-9 Reaper dal fondo del Mar Nero è prerogativa dei militari. Se lo riterranno necessario, lo faranno. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Ieri, il segretario del Consiglio di sicurezza Nikolai Patrushev ha dichiarato che la Russia avrebbe cercato di trovare il relitto del drone, caduto in mare il 14 marzo. A tal proposito, Peskov ha commentato che “questa è una prerogativa dei militari. Se ritengono necessario farlo per i nostri interessi e per la nostra sicurezza nel Mar Nero, lo faranno. Ma, ancora una volta, non conosco esattamente i piani dei militari “.

Una intensa attività della Marina russa si registra nel frattempo nel Mar Nero alla ricerca del relitto del drone Usa abbattuto martedì. La Russia ha ritirato 20 navi e molte delle unità della sua flotta ausiliaria questa mattina, ha detto il portavoce del Comando meridionale ucraino Natalia Humeniuk, definendola «attività atipica e un certo numero di navi». Le unità navali russe attualmente di stanza nel Mar Nero includono 4 vettori missilistici, uno dei quali è un sommergibile, ha detto Humeniuk alla televisione nazionale.
Un massimo di 28 razzi potrebbero essere equipaggiati per il lancio, secondo la portavoce. Gli avvisi di raid aerei sono attivati in tutte le regioni ucraine a partire dalle 9:35 del 16 marzo. Tuttavia, tutte le navi sono disperse, ha aggiunto Humeniuk, il che può significare che le forze russe stanno cercando di trovare il relitto del drone americano.
16 Marzo 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo