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12:38 am, 15 Marzo 23 calendario

Drone sul fondo a 1500 metri di profondità. Usa: “Prese misure, non vale più niente”

Di: Redazione Metronews
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Il drone Usa Reaper abbattuto da un caccia russo sul Mar Nero non è stato recuperato. Lo ha riportato un portavoce del comando Usa in Europa. Tuttavia la Casa Bianca ha fatto sapere di avere adottato le misure necessarie per evitare che il drone  «finisca nelle mani sbagliate». Lo ha riferito il coordinatore del Consiglio di sicurezza nazionale, John Kirby, alla Cnn.

Un caccia Sukhoi Su-27

Secondo alcune fonti, il drone si sarebbe autodistrutto, ma una nave russa sarebbe riuscita a recuperare alcune parti del velivolo caduto in mare.  Il caccia russo SU-27 invece avrebbe invece riportato danni allo scafo dopo l’incontro con il drone, ma sarebbe riuscito ad atterrare in sicurezza in una base aerea in Crimea.

Ma «ci sono le possibilità tecniche per recuperare i resti del drone americano precipitato ieri e studiarlo, ha affermato il direttore del Russian Foreign Intelligence Service, Serghei Naryshkin, citato da Ria Novosti. «Mi sembra che ci siano tali possibilità tecniche», ha spiegato.

Drone Usa sul fondo a 1500 metri di profondità

Invece il drone “non ha più valore” di intelligence secondo gli Usa. Lo ha detto il capo degli Stati maggiori riuniti americano, il generale Mark Milley, in un briefing con i giornalisti. “Probabilmente si è rotto, probabilmente non c’è molto da recuperare, francamente – ha sottolineato – Per quanto riguarda la perdita di informazioni sensibili, come di consueto prenderemo – e abbiamo preso – delle misure di attenuazione. Quindi siamo abbastanza fiduciosi che tutto ciò che era di valore non lo sia più“. Milley ha detto che l’intelligence sa dove è finito il drone nel Mar Nero e che probabilmente si trova a quattro o cinquemila piedi (tra i 1.300 ed i 1.600 metri) sotto la superficie, il che renderebbe le operazioni di recupero “molto difficili” per chiunque. Tra l’altro, ha riferito il generale, gli Stati Uniti “non hanno navi lì, ma abbiamo molti alleati e amici nell’area”.

La Casa Bianca, il drone e la posizione

«Senza entrare troppo nei dettagli, quello che posso dire è che abbiamo adottato misure per proteggere le nostre azioni rispetto a quel particolare drone. Ed è proprietà degli Stati Uniti. Ovviamente non vogliamo vedere nessuno metterci le mani sopra al di là di noi», ha spiegato Kirby.

Sulla posizione del velivolo che volava a trasponder spento, Russia e Usa  hanno fornito versioni discordanti. Mosca ha accusato il Pentagono di aver fatto volare il drone verso il confine russo. Alla domanda se il drone fosse diretto verso la Crimea, il portavoce della Difesa Usa ha risposto che si trovava in uno spazio internazionale sopra acque internazionali.

Il drone Mq-9 precipitato era decollato da una base in Romania per una missione di ricognizione, riporta il New York Times, citando fonti militari Usa. Le stesse fonti specificano che il drone, che potrebbe essere armato con missili Hellfire, era disarmato. Il drone stava volando a un’altitudine di 7.500 metri nello spazio aereo internazionale a sud-ovest della Crimea quando è stato intercettato dai due caccia russi, ha riferito un funzionario dell’aeronautica americana a Abc News. La Campia Turzii, in Romania, è una delle basi Nato da cui in genere decollano questo tipo di droni.

Il drone è poi finito a qualche decina di chilometri dalla costa della penisola di Crimea, forse a 60 km a Sud-Ovest di Sebastopoli.

«Consideriamo questo incidente come una provocazione», ha detto l’ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov. «Avevamo avvertito di non entrare, di non penetrare» in quello spario aereo «identificato come zona per operazioni militari speciali», ha aggiunto Antonov dopo un incontro al Dipartimento di Stato americano a Washington con Karen Donfried, vicesegretario di Stato per gli affari europei ed eurasiatici.

Le operazioni sul Mar Nero

I droni militari americani compiono da tempo operazioni di routine sul Mar Nero. L’MQ-9 Reaper è un drone pilotato in remoto, con un raggio d’azione di 1800 chilometri e dal costo di 56 milioni di dollari. Una volta finito in acqua, non è stato recuperato e il Pentagono ha confermato in serata che i resti del velivolo sono ancora in mare e ha escluso che li avessero potuti prendere i russi.

Dal punto di vista dell’armamento il Reaper, lungo 11 metri con 20 di apertura alare, può trasportare 1.700 kg: 2 bombe GBU-12 o 2 JDAM, 8 missili AGM-114 Hellfire, 12 missili Hellfire. Tuttavia il portavoce del Pentagono Patrick Ryder ha rifiutato di rivelare se il drone americano che si è schiantato nel Mar Nero trasportasse armi: “Non intendo entrare nei dettagli delle caratteristiche di questo velivolo”, ha detto Ryder, rispondendo a una domanda correlata.

15 Marzo 2023
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