La siccità ammazza anche i coccodrilli: in Kenya ne sono morti 10mila
La siccità fa strage di coccodrilli in Kenya: ha prosciugato il lago di Kamnarok, nella Rift Valley, uccidendone così almeno 10mila.
La strage dei coccodrilli
Lo riferisce l’emittente televisiva NTV, mostrando immagini di una vasta distesa di terra totalmente asciutta nella contea di Baringo e carcasse di coccodrilli morti tempo fa che spuntano, e commentando con le testimonianze dei residenti disperati per l’assenza di piogge.
Il Lago di Kamnarok, che sorgeva in una riserva naturale di 87,7 km2, era il secondo più grande habitat di coccodrilli di tutta l’Africa, dopo il Lago Ciad. Il lago era anche una meta turistica molto frequentata e si è ridotto nel corso degli anni fino a prosciugarsi del tutto, in gran parte a causa del cambiamento climatico.
Secondo i rapporti locali, ad accelerare il fenomeno è stato anche il fatto che una parte dell’acqua del lago veniva persa attraverso una fessura naturale che la faceva finire in un fiume vicino. NTV ha diffuso le vecchie immagini delle verdi distese e del lago che accoglieva fino a 200 mila coccodrilli bianchi, 400 elefanti e altri mammiferi. Ora invece le carcasse dei coccodrilli sono sparse sul terreno, secco e pieno di crepe, come documentano i reportage dei media keniani. Secondo quanto riferito da un residente, i pochi coccodrilli rimasti si sono trasferiti nei laghi artificiali formati dalle vicine dighe private.
La popolazione locale è preoccupata per l’aumento del conflitto uomo-fauna selvatica a causa dei cambiamenti climatici, sempre più estremi; l’area dipendeva dal lago per l’approvvigionamento idrico, in particolare durante la stagione secca: il suo prosciugamento ne mette a rischio la stessa sopravvivenza.
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