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11:03 am, 14 Marzo 23 calendario

Industria, produzione a gennaio a -0,7%. Istat: “Il rientro dell’inflazione sarà più lungo”

Di: Redazione Metronews
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A gennaio 2023 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca dello 0,7% rispetto a dicembre.

Industria, produzione -0,7% a gennaio

Nella media del trimestre novembre-gennaio il livello della produzione diminuisce dell’1,0% rispetto ai tre mesi precedenti. Lo rende noto l’Istat in un comunicato. L’indice destagionalizzato mensile cresce su base congiunturale per i beni di consumo (+0,9%) e l’energia (+0,1%); diminuiscono invece i beni strumentali (-2,0%) e i beni intermedi (-0,6%).
Corretto per gli effetti di calendario, a gennaio 2023 l’indice complessivo aumenta in termini tendenziali dell’1,4% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 21 contro i 20 di gennaio 2022). Si registrano incrementi tendenziali per i beni strumentali (+7,0%) e per i beni di consumo (+5,3%); evidenziano una diminuzione, invece, i beni intermedi (-3,6%) e l’energia (-7,4%). Tra i settori di attività economica che presentano variazioni tendenziali positive si segnalano la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+15,3%), la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+14,3%) e la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+11,8%). Le flessioni più ampie si registrano nella fabbricazione di prodotti chimici (-10,8%), nell’industria del legno, della carta e della stampa (-10,4%) e nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-9,3%).

Istat: “Un percorso di rientro dell’inflazione più lungo”

Lo scenario internazionale resta caratterizzato da un elevato grado di incertezza e da rischi al ribasso. Si inizia a profilare un percorso di rientro dell’inflazione più lungo di quanto inizialmente previsto”. E’ il parere dell’Istat, contenuto nella nota mensile sull’andamento dell’economia. L’Istituto di statistica ricorda che il Pil italiano, nel quarto trimestre 2022, ha segnato una lieve variazione congiunturale negativa “a sintesi del contributo positivo della domanda estera netta e di quello negativo della domanda interna al netto delle scorte”. A gennaio, l’indice destagionalizzato della produzione industriale, ”dopo il forte rialzo del mese precedente, è diminuito in termini congiunturali dello 0,7% con segnali discordanti tra i principali raggruppamenti di industria”, osserva l’Istat. Il mercato del lavoro si è confermato in miglioramento anche a gennaio. Il numero dei lavoratori dipendenti “ha oramai superato i livelli pre-pandemia mentre gli indipendenti restano ancora al di sotto dei valori medi del 2019”. A febbraio, in base alla stima preliminare, “l’inflazione al consumo ha continuato a rallentare”, scrive l’Istituto. Il differenziale per l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (ipca) tra Italia e area euro, “pur rimanendo positivo, si è ridotto ulteriormente. Il clima di fiducia dei consumatori a febbraio è tornato a migliorare mentre quello delle imprese, dopo essere aumentato per tre mesi consecutivi, si è stabilizzato”.

I consumatori

“A gennaio la produzione registra una performance deludente, ma a preoccupare è soprattutto il trend del trimestre novembre-gennaio che, rispetto ai tre mesi precedenti, vede un calo marcato dell’1% – spiega il presidente Codacons Carlo Rienzi – Un andamento che evidentemente risente della situazione economica dell’Italia, ancora caratterizzata da inflazione elevata e prezzi alle stelle, al punto che per i beni di consumo la produzione industriale registra una contrazione dell’1,2% su base trimestrale”. “Ribadiamo ancora una volta la necessità di intervenire sui prezzi al dettaglio, perché il calo dell’inflazione registrato negli ultimi due mesi è solo fittizio e determinato unicamente dalla riduzione delle tariffe energetiche, ma non si riflette sulla spesa quotidiana delle famiglie e non aiuta la nostra economia e la nostra industria”, conclude Rienzi.

 

14 Marzo 2023
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