Fisco
5:32 pm, 14 Marzo 23 calendario
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Sulla riforma Irpef è già scontro governo-sindacati

Di: Redazione Metronews
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Un incontro che ha fatto poca chiarezza sulle intenzioni del governo e che certo non ha avvicinato le parti. Anzi. È quello di oggi a Palazzo Chigi tra governo e sindacati, sul ddl di Riforma fiscale che dovrebbe andare giovedì in Cdm. Tema centrale, la riduzione da 4 a 3 delle aliquote Irpef.

La Cgil boccia le tre aliquote Irpef

«Non siamo assolutamente contenti e soddisfatti dell’incontro, ma soprattutto non siamo soddisfatti del merito, non si tratta così un tema che riguarda tutti, che riguarda il Paese», ha commentato a caldo la vicesegretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi, «Non è possibile escludere lavoratori e pensionati che rappresentano la gran parte di coloro che pagano l’Irpef, ma soprattutto sono circa il 90% dei contribuenti. Su di loro c’è ben poco» ha aggiunto.

In particolare, la Cgil si è detta contraria alla flat tax e alla riduzione da 4 a 3 aliquote, soprattutto se si tratta di interventi finanziati sottraendo risorse a sanità e istruzione. «Abbiamo detto che non siamo d’accordo sulla riduzione a tre aliquote perché – ha spiegato Fracassi – questo intervento va a favorire redditi alti e altissimi. Enon siamo d’accordo sulla flat tax come arrivo finale della riforma per i lavoratori e i pensionati, perché questa operazione è assolutamente fuori dalla dimensione della progressività prevista in Costituzione».

La vicesegretaria Cgil, Gianna Fracassi

Cisl: «Solo un’informativa scarsa»

Forti critiche anche dalla Cisl, per la quale il metodo del governo «è inadeguato» e si è limitato a «un’informativa scarsa, sommaria e generica» ​​sullo schema di riforma fiscale, secondo il segretario generale Luigi Sbarra. «Abbiamo chiesto che sul Fisco ci sia un confronto permanente, strutturato con le organizzazioni sindacali. È prematuro – ha osservato Sbarra – sulla base delle sommarie informazioni fornite dal governo esprimere un giudizio compiuto sul testo di legge delega. Aspettiamo il Consiglio dei ministeri, però abbiamo indicato l’urgenza al governo di rispondere alle nostre priorità». «Se il governo risponderà a queste nostre rivendicazioni e priorità nei prossimi giorni, bene, diversamente siamo pronti a valutare insieme a Cgil e Uil le iniziative di mobilitazione da mettere in campo», ha concluso.

Uil: «Bisogna tagliare il cuneo fiscale subito»

Bocciatura delle tre aliquote anche da parte della Uil: «Questa delega deve affrontare in via prioritaria una svolta epocale sulla lotta all’evasione, una lotta vera senza la quale non può esserci una riforma fiscale. La riformulazione delle aliquote Irpef non dà una risposta all’esigenza di taglio del cuneo fiscale, che dobbiamo tagliare di 5 punti adesso, non nell’arco della legislatura», ha commentato il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti.

Solo l’Ugl promuove la riforma

Chi invece parla di un «passo in avanti significativo che va nella direzione auspicata», è l’Ugl.  dall’Ugl. Per il segretario generale, Paolo Capone, «La semplificazione dell’Irpef è sicuramente un obiettivo cui tendere, per consentire ai cittadini di avere un maggiore reddito disponibile. L’ipotesi di passare a tre aliquote ed altrettanti scaglioni è condivisibile.Siamo favorevoli all’estensione della flat tax anche per i redditi da lavoro dipendente. Molto apprezzato anche l’allineamento fra la no tax area da lavoro dipendente e da pensioni.Bene la proposta di azzeramento Iva sui prodotti di prima necessità».

Il governo: «Disponibilità al dialogo»

Da parte sua, il governo ha assicurato «massima apertura al dialogo e al confronto durante tutto l’iter parlamentare» di approvazione della legge delega e dei successivi provvedimenti attuativi.  «Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, il Viceministro, Maurizio Leo e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano», si legge in una nota, «hanno illustrato principi e tempistiche del ‘Fisco ‘ ridisegnato dal Governo Meloni, che passa da una revisione organica del sistema tributario italiano. Le tempistiche, annunciate dai rappresentanti del Governo, prevedono l’adozione dei decreti delegati – che conterranno la disciplina attuativa dei principi espressi nella delega – entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della Legge delega». 

14 Marzo 2023
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