Bufera su Gualtieri dopo lo stop alle auto storiche

Una bufera di reazioni si sta abbattendo sul sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, dopo la firma dell’ordinanza che mette al bando le auto storiche dalla fascia verde della città . Oggi a prendere carta e penna è stato il presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani, che ha chiesto di differenziare tra “auto storiche” certificate a norma di legge, e “auto vecchie” (benzina fino a Euro 2 o a gasolio fino a Euro 3).
«Non riteniamo importante “la percentuale delle auto dotate di Certificato Rilevanza di Storica e Collezionistica rispetto al parco circolante di Roma”, ma che ad accedere nel centro di Roma siano quei modelli che rappresentano un’indiscutibile testimonianza dell’industria dell’automobile nel tempo». Secondo Aci, per gli anni 2019/2020/2021 solo il 20% circa delle auto che hanno ottenuto il cosiddetto CRS sono inseriti nella Lista di Salvaguardia «e ciò significa che il restante 80% sono da considerarsi auto semplicemente vecchie».
«Riteniamo che non sia oggi corretto rischiare di penalizzare le vere auto storiche adottando dei provvedimenti che prescindano da questa importante differenza. Al contrario, auspichiamo che tutti i provvedimenti destinati a incidere in questo settore, siano sempre riconducibili ad una ratio ben chiara: quella di tutelare e preservare il valore del vero patrimonio storico motoristico italiano», conclude la lettera.
Anche Raggi contro lo stop alle auto storiche
Contraria al provvedimento si è detta anche Virginia Raggi: «Pur essendo noi assolutamente favorevoli all’introduzione della ZTL, non possiamo che esprimere forte perplessità per l’intenzione dell’Amministrazione di tagliare definitivamente dalla circolazione anche le auto storiche di proprietà: queste ultime, in occasione di particolari manifestazioni, dovrebbero poter circolare», si legge in una nota congiunta dei gruppi consiliari capitolini M5S e Lista Civica Raggi. «È una visione manichea che non tiene conto del valore storico, culturale e di spettacolo di tali autovetture, che spesso rappresentano un vanto e un patrimonio per l’Italia. Va infatti tenuto in debito conto che a livello nazionale sul parco vetture circolanti solo 49.000 auto sono definibili come ‘storiche’ poiché in possesso di CRS registrato al Ministero dei Trasporti. Se ci chiediamo quanto inquinano le auto d’epoca, va pertanto considerato che sono lo 0,13% del parco circolante totale e lo 0,71% del parco circolante ultraventennale: ancora meno ce ne sono dentro Roma, dunque percentuali tutt’altro che significativo», conclude la nota.
La Lega all’attacco
Per il consigliere capitolino e segretario romano della Lega Salvini Premier, Davide Bordoni, il divieto «è un segnale miope, l’ordinanza non va bene e deve essere ritirata. Si tratta di un provvedimento che non incide sul problema del traffico e dell’inquinamento, ma è solo un inutile danno ai proprietari, agli amanti dell’automobilismo e del motorismo storico e anche all’intera città».
© RIPRODUZIONE RISERVATA