File segreti: Fbi e Pentagono coinvolti in software per riconoscimento facciale

Fbi e Pentagono sono stati coinvolti nello sviluppo di un software per il riconoscimento facciale che può permettere di identificare le persone dalle immagini prese da telecamere di sorveglianza per le strade o da droni.
E’ quanto emerge dalle migliaia di pagine di documenti interni, finora riservati, che sono stati ottenuti grazie ad un ricorso dell’American Civil Liberties Union che si è appellata al Freedom Information Act, che tutela la diffusione di notizie di interesse pubblico.
Riconoscimento facciale, il ruolo di Fbi e Pentagono
Secondo i documenti, le agenzie federali hanno lavorato con ricercatori universitari al programma Janus con l’obiettivo di affinare tecniche di intelligenza artificiale che possano aiutare ad identificare e localizzare gli americani senza il loro consenso e neanche che se ne rendano conto.
Finanziato dall’Intelligence Advanced Research Projects Agency del Pentagono, il progetto ha visto la partecipazione di scienziati dell’Fbi ed i principali esperti nazionali del settore per costruire il software in grado di elaborare le immagini raccolte dalle telecamere di sorveglianza dei luoghi pubblici, compresi metropolitane, stazioni ed angoli delle strade.
La ricerca, andata avanti per anni, ha permesso di realizzare un tool di ricerca, chiamato Horus, utilizzato dall’ufficio tecnico del Pentagono per la lotta al terrorismo, che fornisce tecnologica militare ai dipartimenti di polizia civili. Horus finora è stato messo a disposizione di almeno 6 agenzie federali, riporta ancora il Post sottolineando come l’utilizzo di questa tecnologia da parte delle forze dell’ordine fa aumentare le preoccupazioni per la privacy degli americani, ricordando come questi sistemi di sorveglianza di massa sia attiva in altre parte del mondo.
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