Animali
3:23 pm, 3 Marzo 23 calendario

La veterinaria Scarabelli: «Vi spiego l’omotossicologia»

Di: Patrizia Pertuso
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ANIMALI Farmaci tradizionali, omeopatia, omotossicologia: esistono diversi modi per curare un animale. Sui primi due, si sa molto. Meno, sul terzo. A scegliere la terapia più adatta al cane o al gatto malato deve essere sempre e comunque il medico veterinario. Ed è proprio Silvia Scarabelli di Milano a spiegare cosa è l’omotossicologia.

Dottoressa, ci illumini.
«L’omotossicologia si basa sulla creazione di rimedi che possono essere definiti come cocktail di prodotti omeopatici destinati a specifiche funzioni».

A quali funzioni si riferisce?
«Le faccio un esempio: esistono farmaci che agiscono su un determinato organo tipo il fegato dell’animale e che hanno la specifica funzione di supportare quell’organo. È stato osservato da diversi studi che l’unione e quindi la sinergia di questi rimedi omeopatici diversi potenzia l’effetto del singolo prodotto».

Ci sono casi particolare in cui si usa l’omotossicologia?
«In uso veterinario ha il vantaggio che si può accompagnare alla terapia allopatica, quella con i farmaci tradizionali. Personalmente, ricorro alla terapia omotossicologica nelle forme croniche laddove i farmaci classici non sono pienamente consoni».

Un esempio?
«Nelle insufficienze renali la terapia allopatica non offre rimedi che vadano a supporto degli organi coinvolti mentre l’omotossicologica sì».

La terapia omeopatica non offre solitamente effetti immediati. Anche per quella omotossicologica è così?
«Certamente l’omotossicologia basandosi su prodotti omeopatici ha tempi più lunghi rispetto all’allopatia. Per questo motivo la uso nel cronico e non nell’acuto perché quando l’animale si trova in una fase acuta il proprietario vuole avere risultati immediati. Ciò non toglie che la terapia omotossicologia possa, come ho detto prima, accompagnare la prescrizione di farmaci tradizionali».

Quindi anche nel cronico combina le due forme di terapia?
«Le due terapie possono essere contemporanee sempre ma personalmente quando mi trovo di fronte un animale affetto da una malattia cronica scelgo la medicina allopatica. In un secondo momento, invece, vado d offrire all’organo colpito un supporto con l’omotossicologia».

Ci sono animali in particolare su cui si può usare questa terapia?
«Può essere usata tanto nel cane quanto nel gatto. Nel gatto ho riscontrato ottimi risultati dal suo uso nell’insufficienza renale mentre nel cane funziona molto bene nelle diverse forme di artrosi».

Per quanto riguarda l’omeopatia, alcuni farmaci hanno bisogno di una “composizione” particolare e di una somministrazione che richiede costanza nel tempo. Vale anche per i farmaci omotossicologici?
«No, è molto più semplice dell’omeopatia con cui si deve trovare il rimedio giusto – penso, per esempio, ai Fiori di Bach per i quali è necessario trovare il dosaggio e la miscela giuste. L’omotossicologia viaggia su dosaggi con diluizioni molto basse, ha farmaci già pronti confezionati in fiale o compresse che possono essere presi una o due volte alla settimana molto facilmente. E non ha effetti collaterali usando i “principi” dell’omeopatia che sono tutti naturali».

PATRIZIA PERTUSO

3 Marzo 2023
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