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10:18 am, 28 Febbraio 23 calendario

Industria, fatturato 2022 a +18%. Export extra Ue torna a crescere

Di: Redazione Metronews
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Il fatturato dell’industria registra nel complesso del 2022 una crescita annua sostenuta (+18,0%), sebbene in decelerazione rispetto all’anno precedente. L’andamento congiunturale è stato caratterizzato da una forte espansione nei primi due trimestri dell’anno, cui ha fatto seguito un deciso rallentamento nella seconda metà del 2022. Lo rende noto l’Istat. Anche l’indicatore di volume, relativo al solo settore manifatturiero, risulta in crescita in media d’anno, seppure in misura molto più contenuta dell’indice in valore.

Il fatturato dell’industria

A dicembre si stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, aumenti dello 0,7% in termini congiunturali, registrando una dinamica positiva su entrambi i mercati (+0,8% sul mercato interno e +0,6% su quello estero). Nel quarto trimestre l’indice complessivo è cresciuto dello 0,4% rispetto al trimestre precedente (-0,1% sul mercato interno e +1,4% su quello estero).

Export extra Ue torna a crescere a gennaio

A gennaio si stima per l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27, un lieve aumento congiunturale per le esportazioni (+0,7%) e una marcata flessione per le importazioni (-9,7%) «Dopo la battuta di arresto di dicembre, a gennaio 2023, l’export verso i paesi extra Ue torna a crescere su base mensile – osserva l’Istat nel commento – la crescita è condizionata dalle operazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale) registrate il mese precedente, al netto delle quali si stima un aumento più marcato (+3,3%).

Per l’import, in diminuzione per il quinto mese consecutivo, la flessione congiunturale deriva soprattutto dalla contrazione degli acquisti di energia, su cui incide favorevolmente il calo dei prezzi e dei volumi importati di gas naturale allo stato gassoso». Su base annua, prosegue l’Istat, «la crescita dell’export torna ad accelerare mentre l’import registra per la prima volta, dopo circa due anni, una flessione, quasi totalmente spiegata dal calo degli acquisti di beni intermedi». L’incremento su base mensile dell’export riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, a esclusione di energia (-12,0%) e beni strumentali (-9,2%), ed è spiegata soprattutto dall’aumento delle vendite di beni intermedi (+9,6%). Per l’import, la flessione congiunturale è generalizzata e più ampia per energia (-19,4%). Nel trimestre novembre 2022-gennaio 2023, rispetto al precedente, l’export aumenta del 5,8%, trainato in particolare dalle maggiori vendite di beni strumentali (+13,1%) e beni di consumo non durevoli (+4,9%). Nello stesso periodo, l’import segna un calo congiunturale del 14,8%, cui contribuiscono principalmente i minori acquisti di energia (-24,1%) e beni intermedi (-10,7%).
A gennaio , l’export cresce su base annua del 20,3% (+18,2% a dicembre 2022). La crescita, diffusa, è molto più accentuata per beni di consumo non durevoli (+36,1%) e beni intermedi (+28,4%). L’import registra una flessione tendenziale dell’1,0%, dovuta alla diminuzione degli acquisti di beni di consumo durevoli (-13,4%) e beni intermedi (-10,2%).
A gennaio 2023, si rilevano aumenti su base annua delle esportazioni verso quasi tutti i principali paesi partner extra Ue27: i più marcati riguardano Cina (+137,5%), Turchia (+46,9%) e paesi OPEC (+26,2%). Si amplia la flessione dell’export verso la Russia (-37,0%); in calo anche le vendite verso il Giappone (-13,7%).
Gli acquisti dalla Russia (-67,3%) registrano una marcata contrazione tendenziale; diminuiscono anche gli acquisti da Turchia (-18,7%) e Cina (-10,3%). Per contro, le importazioni dagli altri principali paesi partner extra Ue27 aumentano: gli incrementi tendenziali più ampi riguardano Stati Uniti (+35,1%), paesi Mercosur (+30,1%) e Paesi Opec (+23,8%).

28 Febbraio 2023
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