Cinema
4:13 pm, 17 Febbraio 23 calendario
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Il regalo di Martone a Massimo Troisi

Di: Redazione Metronews
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Raccontare Massimo Troisi come grande regista, prima che come grande attore comico. È lo scopo di “Laggiù qualcuno mi ama”, il documentario firmato da Mario Martone dedicato a Troisi, presentato oggi al 73° Festival Internazionale del Cinema di Berlino nella sezione Berlinale Special. Un omaggio che sarà in sala dal 19 febbraio con anteprime in alcune città in occasione del 70° anniversario della nascita dell’attore napoletano e in tutta Italia dal 23 febbraio.

«Ho raccontato Massimo Troisi come un pittore del ‘400», ha spiegato Martone, «Ho detto: non voglio sapere niente, non volevo affrontare delle cose sue sul piano umano, personale. Ci deve parlare il lavoro dell’artista. Poi viene fuori l’uomo». Il regista ha spiegato che «l’idea del film è nata molto tempo fa» quando conobbe il comico. «Nel 1992 ci siamo conosciuti a Montpellier – ricorda – lui aveva visto `Morte di un matematico napoletano´ poi eravamo stati a cena e non aveva detto niente del film. Poi tornando a casa di notte lui mi ha preso sotto braccio e mi comincia a parlare del film. Poiché a cena non aveva detto una parola, pensavo che non gli fosse piaciuto. Ci scambiammo i numeri e poi ci rivedemmo a Roma. Era nata un’amicizia che purtroppo ha avuto tempi brevi», aggiunge.

Di quell’amicizia durata troppo poco Martone ricorda anche la visita sul set de “Il postino”, il film fortemente voluto da Troisi che fece appena in tempo a concludere (morì il giorno dopo aver concluso le riprese, il 4 giugno 1994. Era un venerdì e la domenica sarebbe dovuto partire per gli Usa per operarsi al cuore). «Io andai sul set de `Il postino´ perché c’era Anna Bonaiuto con cui stavo allora che interpretava la moglie di Neruda – ricorda Martone – lui stava male, stava sul letto nella sua stanza ma ti faceva ridere e tutti erano attorno a lui».

Ficarra e Picone con Mario Martone

Montando le scene dei suoi film, da “Ricomincio da tre” a “Il postino”, Martone vuole raccontare il Troisi come grande regista del nostro cinema. Col montaggio dei film si intersecano conversazioni, non con persone che frequentavano Troisi, ma con artisti che lo hanno amato e ne sono stati influenzati, come Francesco Piccolo, Paolo Sorrentino, Ficarra e Picone, critici che lo hanno studiato, come Goffredo Fofi e la rivista “Sentieri selvaggi”, e due tra gli artefici della sua opera postuma, “Il postino”, Michael Radford e Roberto Perpignani.

«Ho detto: datemi i film, cominciamo dai film – ha poi spiegato il regista – infatti non tutte le cose che ci sono state nella vita di Massimo le porta nel suo cinema. Io invece volevo raccontare quello che porta nei suoi film. Ho voluto raccontare Troisi anche attraverso persone che lo conoscessero con i suoi film, come Paolo Sorrentino che non lo aveva mai conosciuto o Francesco Piccolo o Goffredo Fofi che lo aveva proclamato “genio”», conclude Martone.

17 Febbraio 2023 ( modificato il 18 Febbraio 2023 | 15:51 )
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