Intervista
12:15 am, 14 Febbraio 23 calendario
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Pasino: «Lidia Poët una combattente da imitare»

Di: Orietta Cicchinelli
Pasino
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Attore, autore, cantante. Pier Luigi Pasino dal 15 febbraio è protagonista con Matilda De AngelisEduardo Scarpetta della serie originale Netflix La legge di Lidia Poet. Ambientata a Torino, la serie in costume racconta la storia della prima avvocata italiana. Pasino interpreta il fratello di Lidia, Enrico, anche lui avvocato, inizialmente suo avversario e poi suo grande sostenitore con il quale lei lavorerà e a casa del quale andrà a vivere. Arriva a questo ruolo dopo tanti lavori a teatro e interpretazioni cinematografiche tra cui, l’ultima in ordine di tempo, nel film Lovely boy con Carpenzano.

Pier Luigi Pasino come si è preparato?

«Inizialmente mi sono avvicinato in modo istintivo al personaggio di Enrico, poiché da scrittura aveva un tipo di ironia simile alla mia. Poi ho cercato di lavorare su un altro aspetto del personaggio che è il rapporto complicato con la sorella Lidia. Enrico prova rancore verso di lei per questioni familiari passate mai risolte e, pur trattandola molto male all’inizio della storia, non riesce a non volerle bene, perché il legame tra loro è troppo forte. Questo contrasto di sentimenti in lui mi sembrava uno degli aspetti chiave del personaggio e il motore portante del loro rapporto».

Tra Pasino e il personaggio di Enrico…
«Mi sono anche dovuto confrontare con gli aspetti di Enrico che sono lontani anni luce da me, come la sua severità e rigidità fisica, io sono una persona molto “morbida” estroversa ed espansiva, il suo essere conformista, altra caratteristica che non mi appartiene, e tutta la questione della professione di avvocato. Ho assillato il compagno di mia cognata che è avvocato, perché mi facesse un corso accelerato di diritto e lui mi ha persino ritrovato dei documenti di diritto italiano dell’800 per darmi una mano! In generale ho cercato di sposare la linea comica del personaggio che era evidente dalla scrittura, ma di lavorare al contempo sulle sue fragilità cercando di restituire nel modo più onesto possibile la sua umanità».

Uomo-donna: due pianeti. Marte e Venere

Lei come la vede la donna oggi? Tanto è stato fatto per l’uguaglianza dei generi, ma c’è tanto da fare.
«Siamo in un momento storico in cui i diritti della donna sono in serio pericolo, non solo fuori dall’Italia. Mi riferisco al diritto all’aborto, ma non solo, la parità di salari e molte altre discriminazioni. Raccontare la storia di Lidia mi ha fatto riflettere su quanto sia potente la spinta innovatrice di una donna sola che seguendo i propri desideri con amore e passione, riesce a cambiare tutto il mondo intorno a lei, un mondo di uomini. E Lidia Poët ha davvero cambiato un paese se pensiamo al fatto che, oltre ad aver difeso gli ultimi e i più deboli, è stata una delle fautrici del suffragio universale. Penso che se una donna sola ha il potere di compiere un tal miracolo in un mondo ostile, una società evoluta, non dovrebbe mai permettere che questa forza venga indebolita ma dovrebbe proteggerla, custodirla, alimentarla e farla prosperare per il bene di tutti».

Dal teatro al cinema, nel mezzo la musica e la tv

Pasino

Quale palcoscenico la gratifica di più ?
«Credo che cambino solo i luoghi deputati, ma quel che faccio rimane sempre raccontare storie. Ogni attività ha i suoi diversi mezzi, ma il bello per me è poter essere autore di quel che racconto. Con la musica questo è più immediato, perché sono io che scrivo. Ma funziona anche con la recitazione quando recito cose che non ho scritto, perché nel recitare un personaggio ci metto dentro la mia fantasia, le mie debolezze e la mia forza diventando così autore».

Che ruolo le piacerebbe interpretare?
«Mi piacciono molto i ruoli che mi portano lontano dal mondo in cui vivo, sia nel tempo che nelle relazioni. Spero di potermi confrontare con grandi personaggi che mi possano arricchire umanamente, che mi permettano di fare esperienze che altrimenti non mi capiterebbe di fare nel quotidiano. Il bello di questo lavoro è quando ti dicono: bene da domani inizi equitazione, perché per il prossimo film devi saper cavalcare. Oppure, devi fare esperienza di vita nei centri per i senza tetto… Questo non per il gusto di farlo, ma per poter restituire nel modo più onesto possibile quello di cui ti fai testimone».

Con chi vorrebbe lavorare?

«Ttra gli attori italiani: Favino, Golino, Borghi. Tra i registi Sorrentino, Garrone, Mainetti. Per quanto riguarda gli stranieri io amo Daniel Day Lewis, anche se non recita più a quanto pare, e ho un amore fin da giovane per Al Pacino: sarebbe bellissimo poterli incontrare su un set, magari diretto da Scorsese. Se uno deve sognare tanto vale farlo in grande!»

Come inizia il viaggio di Pasino nel mondo dello spettacolo?
«Ho incontrato il teatro mentre facevo il liceo e inizialmente non capivo se mi piacesse o no. So però che riuscivo a sfogare energie che altrimenti faticavo a canalizzare. Poi, dopo aver perso tempo al DAMS di Torino per 2 anni, mi sono deciso a fare i provini per le scuole di recitazione e mi hanno preso alla scuola del Teatro Nazionale di Genova allora Teatro Stabile. Lì ho incontrato Massimo Mesciulam, insegnate storico della scuola, che mi ha aperto una porta. Mi ha detto che per recitare bene non dovevo badare agli attori, ma interessara come si comportano le persone. Finita la scuola ho lavorato con Fausto Paravidino nel film Texas (prodotto da Fandango), poi ho formato una mia compagnia teatral. Ho partecipato a tanti lavori di teatro contemporaneo e classico con lo Stabile di Genova. In seguito ho iniziato a dedicarmi anche alla musica con il mio gruppo Luke & The Lion e poi con il mio progetto solista Pasino».

Da dove viene Pasino e dove va?

«Vengo da una città di provincia, Alessandria, dove non c’è niente e questo ti dà la fortuna di concentrarti su quel che vuoi davvero. Ho avuto la fortuna di avere amici e persone a cui voglio molto bene che mi hanno sostenuto. Vorrei andare verso una vita piena di soddisfazioni. Sono molto ambizioso a livello lavorativo, ma non vorrei mai che questo mi facesse perdere di vista le cose importanti. Voglio andare avanti mantenendo i piedi per terra anche se non è sempre facile e spero che il mio fuoco interiore non si spenga mai».

Un sogno. Un progetto.
«Mi piacerebbe fare un film da protagonista magari un mezzo musical alla “La La Land” dove i personaggi sono barboni, prostitute… gli ultimi insomma, con un elemento magico e magari ambientato a Genova!»

14 Febbraio 2023 ( modificato il 3 Febbraio 2023 | 13:40 )
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