CLIMATE CHANGE
6:04 pm, 14 Febbraio 23 calendario

Innalzamento dei mari, ecco le città che rischiano l’esodo di massa (Londra e New York comprese…)

Di: Redazione Metronews
Innalzamento dei mari
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Innalzamento dei mari come «minaccia esistenziale per molte comunità» e innesco di un «esodo di massa di proporzioni bibliche». E l’allarme lanciato dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, dinanzi al Consiglio di sicurezza, riunitosi per discutere le conseguenze dei cambiamenti climatici sul fronte di pace e sicurezza. Sono a rischio, ha detto Guterres, Paesi come il Bangladesh, la Cina, l’India e i Paesi Bassi.

E megalopoli di ogni continente si troveranno a fare i conti con il problema, tra le altre Il Cairo, Lagos, Maputo, Bangkok, Dhaka, Yarkarta, Mumbai, Shanghai, Copenaghen, Londra, Los Angeles, New York, Buenos Aires e Santiago.

Secondo Guterres, l’innalzamento delle acque, maggiore nel secolo scorso che in ogni altro degli ultimi 3.000 anni, è sia un problema in sè che un «moltiplicatore» di altre minacce e sta già creando «nuove fonti d’instabilità e conflitto».

Innalzamento dei mari minaccioso

Uno studio pubblicato su «Nature Communications» da un team internazionale di scienziati mostra che una perdita irreversibile delle calotte glaciali dell’Antartide occidentale e della Groenlandia, e una corrispondente rapida accelerazione dell’innalzamento del livello del mare, potrebbe essere imminente qualora il cambiamento della temperatura globale non fosse stabilizzato al di sotto di 1,8 C, rispetto ai livelli preindustriali. Le popolazioni costiere di tutto il mondo si stanno già preparando all’innalzamento dei mari. Tuttavia, la pianificazione di contromisure per prevenire inondazioni e altri danni è stata estremamente difficile poichè le ultime proiezioni del modello climatico presentate nel sesto rapporto di valutazione dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) non concordano sulla velocità con cui le principali calotte glaciali risponderanno al riscaldamento globale. La fisica che governa il loro comportamento è notoriamente complessa.

Effetto domino disastroso

«Inoltre, i modelli computerizzati che simulano la dinamica delle calotte glaciali in Groenlandia e in Antartide spesso non tengono conto del fatto che lo scioglimento delle calotte glaciali influenzerà i processi oceanici, che, a loro volta, possono ripercuotersi sulla calotta glaciale e sull’atmosfera». Afferma Jun Young Park, studente di dottorato presso l’IBS Center for Climate Physics e la Pusan National University, Busan, Corea del Sud e primo autore dello studio. Usando un nuovo modello computerizzato, il team di ricercatori del clima ha scoperto che un rapido innalzamento del mare può essere prevenuto solo se il mondo raggiunge l’obiettivo di emissioni di carbonio nette a zero entro il 2060. «Se manchiamo questo obiettivo, le calotte glaciali si disintegreranno e si scioglieranno a un ritmo accelerato, secondo i nostri calcoli. Se non intraprendiamo alcuna azione, il ritiro delle calotte glaciali continuerebbe ad aumentare il livello del mare di almeno 100 centimetri entro i prossimi 130 anni. Questo si aggiungerebbe ad altri contributi, come l’espansione termica dell’acqua dell’oceano», afferma il professore Axel Timmermann, coautore dello studio e direttore del Centro IBS per la fisica del clima. Lo studio evidenzia inoltre la necessità di sviluppare modelli del sistema terrestre più complessi, che catturino le diverse componenti climatiche, nonchè le loro interazioni.

14 Febbraio 2023 ( modificato il 29 Marzo 2023 | 19:56 )
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