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5:00 am, 9 Febbraio 23 calendario

Francesco Rocca: “Ripartiremo dalla cultura per ritrovare l’anima persa”

Di: Lorenzo Grassi
Francesco Rocca
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Con Francesco Rocca (sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi moderati/Rinascimento, Unione di centro e Lista civica Rocca presidente) Metro prosegue una serie di interviste con domande sui temi di maggiore interesse per i cittadini rivolte ai principali candidati alla Presidenza della Regione Lazio nella tornata elettorale che si svolgerà domenica 12 e lunedì 13 febbraio.

Gentile Francesco Rocca, la vita dei pendolari resta un inferno, con collegamenti insufficienti: come dare una svolta?

«Il trasporto pubblico ha un’incidenza importante sulla qualità della vita, ma anche sull’economia di un territorio. Chi utilizza i mezzi regionali sperimenta l’esperienza di un quotidiano girone dantesco, lo sappiamo. È una vergogna. Chi utilizza l’auto è perché, spesso, non può contare su valide alternative. E poi parliamo di traffico e ambiente. La rete pubblica necessita di una revisione profonda, con uno sguardo rivolto all’efficienza e all’ottimizzazione delle risorse. La mobilità porta lavoro, servizi, turismo, cultura: è alla base di ogni cosa. Tra le priorità della mia Giunta ci saranno il potenziamento della Roma-Lido e il raddoppio ferroviario della Roma-Viterbo. Due infrastrutture fondamentali per la vita dei nostri cittadini e per le ricadute economiche su tutta la Regione. Ne approfitto per annunciare che l’Assessorato alla Cultura, oggi mancante, sarà centrale nella mia amministrazione, per recuperare un’anima persa e ridare slancio all’economia. La valorizzazione del patrimonio del Lazio parte, infatti, da uno sviluppo della rete infrastrutturale. Aggiungo che la Regione rafforzerà il confronto con le FS sui finanziamenti per 8,6 miliardi di euro che il piano industriale 2022-2031 dell’Azienda ha destinato al Lazio. Ci faremo promotori di un nuovo confronto, sempre con le FS, sul progetto della chiusura dell’Anello ferroviario di Roma, un Gra su rotaie, di cui si discute da circa un secolo. Poi, sintetizzando, c’è il quadro della viabilità da migliorare, concretizzando interventi di cui si parla da tempo. Solo per fare un esempio la Roma-Latina».

È ipotizzabile, come avvenuto in altri Paesi, un’offerta gratuita del servizio di trasporto pubblico locale?

«È evidente che promettere il trasporto pubblico gratuito sarebbe l’optimum. Dobbiamo però fare i conti con la realtà senza raccontare frottole. Mancano le risorse per un progetto del genere, lo dimostrano le ultime notizie che raccontano di un mutuo monstre che il Lazio dovrà pagare nei prossimi anni. La Regione a guida centrodestra aveva affrontato, anni fa, questo problema istituendo un sistema di agevolazioni tariffarie basato non solo sulla necessità, ma anche sul merito. Le agevolazioni venivano calcolate in base al reddito, alla composizione del nucleo familiare, alla distanza dal luogo di studio, o di lavoro, e in relazione all’impegno profuso dai giovani nello studio, nel lavoro e nel sociale. Continueremo su questo percorso».

La raccolta differenziata stenta e la realizzazione di nuovi impianti è ostacolata da resistenze dei cittadini: come se ne esce?

«Trincerarsi dietro pregiudizi ideologici contro qualunque tecnologia idonea alla cosiddetta “chiusura del ciclo dei rifiuti” è una opzione non più praticabile. Non possiamo continuare a spedire i rifiuti, a pagamento, in altre regioni e nazioni come facciamo ora. La mia visione è quella di creare nel nostro territorio delle vere e proprie miniere di materie prime: plastica, vetro, carta, ferro, alluminio, frazione organica. Per ottenere questo risultato occorre, da un lato, tornare a investire sulla raccolta differenziata spinta, dall’altro mettere in efficienza le filiere dei consorzi di recupero. Tutto ciò, prestando attenzione all’insediamento di nuovi impianti di raccolta, stoccaggio e trattamento, e spostando l’attenzione dai conflitti sulle localizzazioni dei siti alla tipologia di qualità della struttura. Aggiungo che la gestione degli impianti di termocombustione non è economicamente sostenibile senza l’intervento fiscale dello Stato a parziale rimborso del servizio reso dagli operatori del settore».

Si parla da anni di “economia circolare” e di riduzione dei rifiuti alla fonte, ma come è possibile trasformare questi concetti in realtà?

«È necessario considerare i rifiuti, come detto, alla stregua di una materia prima, e raccoglierli nelle migliori condizioni affinché possano essere reimmessi nel circuito della produzione, del recupero, del riciclo, del riuso, trasformandoli in risorsa. Sarà fondamentale informare i cittadini, coinvolgerli in questo processo perché possa passare il messaggio che i rifiuti rappresentano un valore anche economico. Questa è la visione che ho in mente, su cui nessuno al giorno d’oggi può transigere».

Le Regioni hanno dovuto affrontare il ciclone Covid, che ha amplificato pregi e difetti del SSN. Quale lezione se ne può trarre?

«La salute rappresenta un bene pubblico fondamentale che la Pandemia da Covid-19 ha riportato al centro delle agende di tutti i governi mondiali. Senza salute non ci sono lavoro, sviluppo, crescita e benessere. Senza salute i diritti della persona sono compromessi. Il Servizio sanitario regionale presenta ataviche criticità, che in dieci anni la Giunta uscente non ha affrontato lasciando la questione irrisolta. Ho intenzione di affrontare il tema con metodo e concretezza per offrire ai cittadini gli stessi diritti garantiti da altre Regioni italiane. Da Presidente, è imperativo, approccerò da subito la questione delle liste di attesa e dei pronto soccorso. È per me importantissimo che la Regione torni a indirizzare e governare tutte le prestazioni sanitarie che paga, siano esse pubbliche o del privato accreditato».

La tendenza generale è ad un impoverimento delle cure sul territorio e all’aumento del ricorso al privato. Non c’è altra strada?

«Faccio un paio di esempi a tinte fosche. A oggi il 42% degli interventi ospedalieri per l’area cardiovascolare e il 32% degli interventi per l’area dei tumori maligni non vengono eseguiti nei 30 giorni necessari previsti dal Piano nazionale per garantire un buon esito di cura, costringendo le persone a faticosi viaggi della speranza o a pagare le cure di tasca propria rivolgendosi al settore privato. A differenza di quanto accade adesso, renderò effettiva, da subito, la centralizzazione delle prenotazioni delle varie prestazioni sia delle strutture pubbliche sia delle private accreditate. Sarà effettuata, tramite le aziende sanitarie, la ricognizione delle prestazioni in attesa che è nostra intenzione azzerare nei primi 12 mesi di governo. A tal fine verrà costituito un ufficio dedicato all’interno della Direzione Salute della Regione. Oggi i tempi di attesa nei pronto soccorso del Lazio sono i peggiori d’Italia. La priorità sarà lavorare per riportarle all’interno delle linee guida nazionali entro il primo anno. Attiverò un tavolo con gli operatori sanitari dell’emergenza e delle cure primarie per analizzare le principali criticità e individuare, tutti insieme, le opportune soluzioni. Importantissimo sarà poi potenziare l’assistenza domiciliare e la sanità di prossimità soprattutto nelle province dove la situazione è davvero drammatica».

I parchi regionali sono senza risorse né organici adeguati. Come valorizzare la risorsa naturale?

«I parchi sono un patrimonio fondamentale della nostra Regione. Le risorse naturali si valorizzano però facendo seguire alle parole, e in questi ultimi dieci anni ne abbiamo sentite tante, troppe, i fatti, sulla base di progetti e programmazione. Per questo metterò immediatamente mano ai progetti incompiuti e mai avviati dalla Giunta Zingaretti-D’Amato. Voglio aggiungere che una particolare attenzione sarà rivolta al Parco Nazionale del Circeo, unico Parco Nazionale del Lazio, ed area di grande attrazione, anche sotto il profilo turistico».

I cambiamenti climatici mettono sempre più in crisi il mondo dello sci: va sostenuta una fruizione alternativa e più sostenibile delle montagne?

«La montagna va sostenuta in tutta la sua potenzialità, ambientale e culturale. La montagna è turismo, sport – non solo sci – svago, contatto con la natura. La valorizzazione, all’insegna della fruizione alternativa, va sostenuta nel rispetto dei delicati equilibri naturali dei vari contesti. Qui voglio citare il Monte Terminillo, una gemma della nostra Regione, che merita una particolare attenzione e per cui ci sono opere che ancora aspettano di essere completate. È un punto importantissimo per il Lazio che immagino».

Il Governo ha approvato l’Autonomia differenziata per le Regioni. È il modo giusto per riformare l’architettura degli Enti locali?

«L’autonomia, come ripeto spesso, deve essere maneggiata con molta cura ma può essere un’ottima cosa. Se autonomia significa un avvicinamento alle istituzioni è benvenuta. Se, invece, dovessi percepire una disparità, con cittadini di serie A e cittadini di serie B, farò sentire forte la mia voce in conferenza Stato-Regioni. La stessa Giunta Zingaretti nel 2018 aveva proposto una delibera per l’Autonomia differenziata anche se con uno sbagliato indirizzo sulla spesa storica».

9 Febbraio 2023 ( modificato il 8 Febbraio 2023 | 17:39 )
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