Due anni al compagno di Vattimo

Due anni di reclusione. È la condanna inflitta oggi dal Tribunale di Torino a Simone Caminada, assistente e compagno di Gianni Vattimo, processato per circonvenzione di incapace ai danni del filosofo. Secondo l’accusa avrebbe approfittato delle fragilità del professore per interessi personali ed economici. Lo stesso Vattimo – oggi non presente in aula – ha sempre detto di non essere mai stato raggirato da Caminada.

«Gianni non è qui solo perché c’è un guasto all’ascensore. Ma credo che quando gli parlerò, non appena sarò tornato a casa, si limiterà a un’alzata di spalle. Non è una notizia che sconvolge la nostra quotidianità», ha commentato Caminada. «Non penso – ha aggiunto Caminada – che

si tratti di discriminazione. Diciamo piuttosto che è stata falsata la verità». Alla domanda se si sia mai pentito di qualcosa, l’uomo ha risposto con una battuta: «Ci siamo pentiti quando a Roma, in occasione dell’80° compleanno di Gianni, da un monastero ci hanno detto “se volete siete nostri ospiti” e noi non abbiamo approfittato».