Firenze
4:39 pm, 6 Febbraio 23 calendario

Record di visitatori agli Uffizi, battuti i numeri pre-pandemia

Di: Redazione Metronews
condividi

«Il buon giorno si vede dal mattino: a gennaio le Gallerie degli Uffizi sono state complessivamente visitate da 282.532 persone, un numero che non rappresenta soltanto il 109,7% in più dell’afflusso nello stesso mese dello scorso anno, ma il 27,6% in più del gennaio 2019, che è stata l’annata del record storico di presenze, circa 4,4 milioni. Il nostro attuale obiettivo è quello di battere il nostro stesso record: in base a questi numeri sembra che siamo partiti col piede giusto. E lo testimoniano anche quelli della domenica gratuita di ieri: 9.902 persone alla Galleria degli Uffizi; 7.653 a Boboli; 6.236 a Palazzo Pitti, per un totale generale di 23.791». Lo ha detto a Palazzo Pitti il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, nel corso della presentazione della grande mostra “Eleonora di Toledo e l’invenzione della corte dei Medici a Firenze”.

Si tratta di oltre 100 opere, con rilevanti prestiti internazionali, tra dipinti, disegni, arazzi, abiti, gioielli, pietre preziose racconteranno la vita, la personalità e l’esteso impatto culturale di Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo dè Medici, che dopo la sua morte divenne Granduca, duchessa e reggente di Firenze, donna politicamente influente,  fondatrice del Giardino di Boboli per come oggi è conosciuto, ma anche regina della moda e del costume del suo tempo, appassionata d’arte, scintillante (quanto raro) simbolo rinascimentale del potere e del carisma femminile.

La maxi esposizione, organizzata dalle Gallerie degli Uffizi e curata dallo storico dell’arte e docente della New York University Florence Bruce Edelstein, è visibile dal 7 febbraio al 14 maggio nei sontuosi spazi del Tesoro dei Granduchi al piano terreno della reggia di Palazzo Pitti. Si intitola Eleonora di Toledo e l’invenzione della corte dei Medici a Firenze ed è suddivisa in sette sezioni. «Com’è ben noto – afferma  Schmidt – «la storia dei Medici a Firenze finì con una grande donna, Anna Maria Luisa dè Medici, che il 31 ottobre 1737 firmò il Patto di Famiglia, affinché i tesori artistici e culturali della dinastia non fossero venduti e dispersi nel mondo ma rimanessero in città e in Toscana. Non meno importante fu la sovrana che nel Cinquecento gettò le basi del principato, Eleonora di Toledo, il cui impegno ancor oggi determina il volto di Firenze: si pensi solo a Palazzo Vecchio riadattato e decorato da alcuni dei maggiori pittori dell’epoca per ospitare i suoi appartamenti e dove andò a vivere nel 1540; al Giardino di Boboli e a Palazzo Pitti, acquistati nel febbraio 1550 dalla duchessa con le proprie finanze e trasformati secondo i suoi personali ideali progettuali e da lei amministrati attivamente, da vera e propria manager del patrimonio. Insieme a Vittoria Colonna, Eleonora fu una delle grandi mecenati donne, non solo di artisti ma anche di letterati e filologi. Non solo. Come la duchessa di Mantova Isabella d’Este, anche la spagnola trapiantata a Firenze aveva un debole per l’abbigliamento e fu una vera e propria arbitra elegantiarum, quasi una Anna Wintour del periodo».

Il primo capitolo della mostra racconta l’infanzia di Eleonora a Napoli, all’inizio del Cinquecento metropoli importantissima. Figure tra le più importanti nella sua formazione sono ovviamente i genitori di Eleonora: il padre Pedro de Toledo, vicerè di Napoli, straordinario committente di palazzi, ville e giardini, e la madre, Maria Osorio Pimentel, attraverso la quale il marito ottenne il titolo nobiliare di marchese di Villafranca.

6 Febbraio 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo