cospito
2:37 pm, 5 Febbraio 23 calendario

Situazione inedita se si aggravano le condizioni di Cospito

Di: Redazione Metronews
Situazione inedita
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Si profila una situazione inedita – sia dal punto di vista giuridico che etico – nel caso in cui le condizioni di Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto in regime di 41 bis e da mesi in sciopero della fame, dovessero improvvisamente aggravarsi. Spetta alla magistratura infatti autorizzare i ricoveri dei detenuti che lo necessitino, ma un’eventuale alimentazione forzata, alla luce delle disposizioni negative lasciate da Cospito, può essere decisa e disposta solo dai medici. Ed è «molto difficile» pensare che i sanitari lo facciano vista la volontà del recluso in sciopero della fame a Opera. È quanto si apprende da fonti del Tribunale di Sorveglianza di Milano la cui presidente, Giovanna Di Rosa, che ha visitato l’anarchico nei giorni scorsi, segue costantemente una situazione ritenuta inedita perchè pone una serie di interrogativi giuridici ed etici mai emersi.

Situazione inedita e delicata

Il trasferimento dal carcere di Opera – dove è attualmente recluso Cospito – al vicino ospedale San Paolo nel caso di aggravamento dello stato di salute, non porrebbe particolari problemi. Basterebbe la firma del magistrato, in questi casi scontata, Cospito verrebbe ricoverato nell’ospedale collegato al carcere. «L’alimentazione forzata invece è un atto a cura dei medici che è molto difficile la pratichino per le ferme disposizioni fatte pervenire da Cospito al ministero della Giustizia, al Provveditorato e alla Sorveglianza». C’è poi l’ipotesi del trattamento sanitario obbligatorio. «A deciderlo sono il sindaco (in questo caso dovrebbe essere quello di Opera, Comune alle porte di Milano) e i medici ma anche in questo caso è una decisione che non pare probabile dal momento che non c’è una valutazione psichiatrica acclarata che induca un intervento dall’esterno». Alfredo Cospito appare consapevole di quello che sta facendo e delle sue conseguenze. Il suo digiuno è per l’abolizione del 41 bis, un intento chiaro e più volte esplicitato, una battaglia politica, dice, per sè e per gli altri nelle sue condizioni. E se il cuore dovesse cedere, eventualità non improbabile quando questo muscolo non ha più “benzina”? «Qui si apre un interrogativo delicato dal momento che non ci sono precedenti», è il ragionamento in ambienti giudiziari milanesi nei quali si osserva che si è arrivati a questo punto per una «gestione disordinata» della vicenda, sotto più punti di vista.

5 Febbraio 2023
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