Teatro Milano
12:00 pm, 1 Febbraio 23 calendario

Arturo Cirillo e il suo Cyrano all’Elfo

Di: Redazione Metronews
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TEATRO Dal 7 al 12 febbraio arriva all’Elfo Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand, adattamento e regia Arturo Cirillo, con lo stesso Cirillo, Rosario Giglio, Francesco Petruzzelli, Valentina Picello, Giulia Trippetta, Giacomo Vigentini, produzione Marche Teatro, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Nazionale di Genova, ERT/Teatro Nazionale.

Cirillo sceglie la forma del teatro-canzone

Dopo La scuola delle mogli Orgoglio e pregiudizio, un nuovo successo per Arturo Cirillo, regista e interprete di questo Cyrano de Bergerac per il quale ha scelto la forma e lo stile del teatro-canzone.

Cirillo: «Da ragazzino vidi il musical di Cyrano»

«Andare con il ricordo ad un musical da me visto da ragazzino a Napoli, nell’ancora esistente Teatro Politeama, è stato il primo moto di questo nostro nuovo spettacolo. Il musical in questione era il Cyrano tratto dalla celeberrima commedia di Rostand, a sua volta ispirata ad un personaggio storicamente vissuto, coetaneo del mio amato Molière – racconta Arturo Cirillo -. Riandare con la memoria a quella esperienza di giovane spettatore è per me risentire, forte come allora, l’attrazione per il teatro, la commozione per una storia d’amore impossibile e quindi fallimentare, ma non per questo meno presente, grazie proprio alla finzione della scena».

«Il mio Cyrano accentua il lato poetico e visionario»

«Lo spettacolo che almeno trentacinque anni dopo porto in scena – prosegue Cirillo – non è ovviamente la riproposizione di quel musical (con le musiche di Domenico Modugno) ma una continua contaminazione della vicenda di Cyrano di Bergerac, accentuandone più il lato poetico e visionario e meno quello di uomo di spada ed eroe della retorica, con delle rielaborazioni di quelle musiche, ma anche con elaborazioni di altre musiche, da Édith Piaf a Fiorenzo Carpi. Un teatro canzone, o un modo per raccontare comunque la famosa e triste vicenda d’amore tra Cyrano, Rossana e Cristiano attraverso non solo le parole ma anche le note, che a volte fanno ancora di più smuovere i cuori, e riportarmi a quella vocazione teatrale, che è nata anche grazie al dramma musicale di un uomo che si considerava brutto e non degno d’essere amato. Un uomo, o un personaggio, in fondo salvato dal teatro, ora che il teatro ha più che mai bisogno di essere salvato».

 

1 Febbraio 2023
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