Mafia: Regione dimezza i fondi per i beni confiscati

La Giunta Fontana ha quasi dimezzato i fondi destinati al recupero e all’utilizzo ai fini sociali o istituzionali degli immobili confiscati alla criminalità organizzata. Per l’anno 2023, infatti, lo stanziamento deciso dal Pirellone è pari a circa 1,5 milioni di euro. Nel 2022 erano stati assegnati invece complessivamente oltre 2,5 milioni di euro a 24 enti locali e a un’associazione per il finanziamento di 40 interventi di recupero. Nel 2021 erano stati poco meno di 1,4 milioni i fondi destinati a enti locali e associazioni per 19 interventi, mentre nel 2019 il finanziamento era stato di 1.460.000 euro.

Il bando emanato oggi per la riqualificazione dei beni, destinato a Comuni, amministrazioni provinciali e alla Città Metropolitana di Milano, scadrà il prossimo 31 marzo. Un taglio del quale non ha voluto parlare l’assessore regionale alla Sicurezza, Romano La Russa, che però ha sottolineato come «la lotta alla criminalità organizzata passa anche attraverso l’utilizzo a fini sociali dei beni confiscati» e che Regione Lombardia «agisce concretamente stanziando risorse importanti».

Immediate le proteste per la diminuzione dei fondi stanziati. «Mentre alla Camera l’aula discute dell’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie, Regione Lombardia taglia le risorse destinate al riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Se fosse vero sarebbe un grave errore da parte della Giunta Fontana: una scelta che oltre a mettere in difficoltà i comuni lombardi, rappresenterebbe anche un pessimo segnale. Le istituzioni hanno il dovere di portare avanti impegni concreti nel contrasto alla criminalità organizzata e uno di questi è proprio il recupero dei beni confiscati per restituirli alla collettività»  ha dichiarato la deputata Silvia Roggiani, segretaria metropolitana Pd Milano .