I sessanta anni di Mourinho: festa nello spogliatoio, Roma è sua
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— AS Roma (@OfficialASRoma) January 26, 2023
Mourinho ha compiuto sessanta anni. A quanto pare neanche lui ci riesce a fermare il tempo: Josè Mourinho ha compiuto sessanta anni, un viaggio tortuoso da Setubal fino ad oggi a suon di gol, sempre dietro ad un pallone che rotola, sempre lì, in panchina.
Mourinho compie sessanta anni
Qualcuno (la giornalista Emanuela Audisio) ha scritto che lui è capitan Achab, convinto che il mondo sia pieno di Moby Dick: e forse è vero. Ieri la Roma lo ha festeggiato nello spogliatoio, con torta e candeline, come si conviene. Ma chi può realmente dire cosa pensasse davvero questo guerriero senza tempo, con la sua faccia sorniona? Lui che a quarant’anni ha cominciato a scalare l’Everest del calcio, a cinquanta è tornato al Chelsea, a Londra, «casa mia» l’ha chiamata, e a sessanta si ritrova a Trigoria, in un mondo che lo venera ma che è molto più angusto del suo passato.
Con il Brasile che bussa alla sua porta neanche troppo discretamente e farebbe di tutto per metterlo saldamente al timone della Seleção. Del resto il suo curriculum (nel cui recinto ci sono 26 trofei) non è mica roba da tutti.
In Italia , lo sappiamo tutti, Josè Mourinho ha scolpito un Triplete con l’Inter e ce lo ricordiamo per quella sua rispettata ferocia («zero tituli») con cui si è sempre messo sempre tutti in saccoccia. È considerato un vincente, ma poi vai a vedere e nessuno gli dà del maestro, alla Guardiola o alla Sacchi. Perchè non è mai stato un innovatore ed il suo calcio è questione di nervi e fatica, mica roba da palati fini. Roma innamorata di lui, stufa del caso Zaniolo, non sa dove il mister festeggerà: nei dintorni di Villa Balestra, dove abita (una dei luoghi più esclusivi) non ci sono ristoranti. Dovrà spostarsi, Mou.
E Roma lo guarderà, di sottecchi: perchè ha almeno sessanta motivi per tenerselo stretto stretto.
A.B.
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