Colpito da bici gettata ai Murazzi, è grave. Caccia al responsabile

Sono numerose le segnalazioni giudicate “utili” che stanno arrivando al comando dei carabinieri per fornire informazioni su chi venerdì notte ai Murazzi del Po ha lanciato una bici a noleggio che ha colpito un giovane studente in attesa di entrare in un locale e che tutt’ora di trova ricoverato in gravi condizioni in ospedale. Il giorno dopo il fatto, il comandante dei carabinieri torinesi, il generale Claudio Lunardo, aveva lanciato un appello alla responsabilità dei giovani invitandoli a collaborare per fornire qualsiasi informazione utile all’identificazione dei responsabili del grave episodio ai Murazzi e un appello sui social era stato lanciato anche dagli amici e compagni di università dello studente ferito, Mauro Glorioso, 23 anni di Palermo.
«Su questo episodio gravissimo c’è una grande mobilitazione e una grande collaborazione da parte di tutti – ha sottolineato Lunardo a margine di un evento – abbiamo messo in campo le forze migliori, abbiamo avuto dei risconti e stiamo valutando segnalazioni utili che ci hanno fornito descrizioni e indicato movimenti notati nella zona». «Abbiamo sentito più volte le testimonianza di chi si trovava sul luogo dell’accaduto, raccolto tutte le immagini possibili degli impianti di videosorveglianza, allargando anche il perimetro oltre alla zona in cui si è verificato il fatto, e speriamo di riuscire ad avvicinarci, tappa dopo tappa, all’individuazione dei responsabili e fornire un impianto probatorio concreto» ha detto ancora il comandante dei carabinieri torinesi».
L’appello del sindaco
Stefano Lo Russo, il sindaco di Torino, ha lanciato un appello a chi quella sera si trovava sul posto nel momento del lancio della bicicletta: «Adesso è ricoverato in condizioni gravi al CTO. Dobbiamo dare una mano tutti alle indagini che sono svolte dai carabinieri, quindi il mio appello è a tutte le ragazze e ai ragazzi che quella sera erano lì e che hanno visto qualcosa. Rivolgetevi alla stazione dei carabinieri più vicina o chiamate il 112 senza alcun timore. Diamo una mano perché le indagini possano essere veloci a identificare con grande chiarezza chi sono i responsabili».
© RIPRODUZIONE RISERVATA