giappone
7:29 pm, 25 Gennaio 23 calendario

Carne di balena in vendita al distributore automatico, valanga di critiche

Di: Redazione Metronews
condividi

Valanga di critiche sull’azienda giapponese di caccia alla balena Kyodo Senpaku che, in un tentativo di far crescere il consumo di carne, ha aperto diversi punti vendita con distributori automatici, sia a Tokyo che a Yokohama.

Carne di balena nel distributore automatico

Kyodo Senpaku, le cui navi guidavano la flotta baleniera giapponese durante le sue controverse spedizioni nell’Oceano Antartico, ha recentemente inaugurato i suoi primi “negozi” di kujira (carne di balena) dopo un esperimento riuscito alla fine dell’anno scorso. Le macchine automatiche vendono una varietà di prodotti a base di carne di balena, compresi prodotti in scatola contenenti carne importata dall’Islanda, pancetta, bistecche e carne rossa che possono essere consumate crude come sashimi. I prezzi vanno da 1.000 a 3.000 yen, tra 7 e 21 euro.

«Le vendite hanno superato le nostre aspettative, anche se i prodotti non sono esattamente economici. Alcuni degli articoli sono andati esauriti», ha dichiarato Konomu Kubo, portavoce dell’azienda. Il successo dell’iniziativa commerciale della Kyodo Senpaku sembra indicare un ritrovato interesse dei giapponesi per la carne da balena, un cibo tradizionale, in particolare tra persone anziane desiderose di fare un viaggio culinario nel passato e giovani curiosi.

Sostituita con il maiale, pollo e manzo

Sebbene la carne di balena fosse una fonte proteica di base in Giappone per ovviare alla scarsità di cibo nel Dopoguerra, negli anni Sessanta è stata sostituita dal consumo di carne di maiale, pollo e manzo, più accessibile.

Secondo il ministero dell’Agricoltura, della Silvicoltura e della Pesca, i giapponesi hanno consumato 233 mila tonnellate di carne di balena nel 1962, eclissando le cifre del manzo (157 mila) e del pollo (155 mila). Nel 2021, invece, il consumo di carne di balena è crollato a solo 1000 tonnellate.

Secondo un sondaggio del 2012 dell’International Fund for Animal Welfare, l’89% dei giapponesi ha dichiarato di non aver acquistato carne di balena nei 12 mesi precedenti.

Il massacro di balene

Nel 2014, la corte di giustizia internazionale ha ordinato al Giappone di interrompere il suo massacro annuale di circa 900 balene nell’Oceano Antartico dopo aver concluso che le cacce non erano condotte per la ricerca scientifica, come aveva invece affermato il Giappone. Cinque anni dopo si ritirò dalla Commissione baleniera internazionale (IWC) e annunciò che avrebbe posto fine alla caccia, ma riprese la caccia commerciale alle balene nelle sue acque costiere.

L’IWC ha imposto una moratoria sulla caccia commerciale alle balene nel 1986, ma una clausola nel divieto ha permesso al Giappone di catturare balene nell’Oceano Antartico ogni inverno. Quest’anno il governo ha fissato una quota di 379 balene in tre specie, anche se i balenieri locali hanno affermato che la loro industria sta lottando per sopravvivere. Incolpano l’invecchiamento delle comunità di pescatori e delle navi, i cambiamenti nel comportamento dei cetacei probabilmente legati al crollo del clima e il consumo debole.

I distributori automatici fanno parte di una campagna dell’industria, sostenuta da politici conservatori che accusano i gruppi occidentali anti-caccia alle balene di imperialismo culinario, per proteggere una tradizione di consumo di balene che risale al periodo Edo (1603-1868). Ogni anno, Kyodo Senpaku fornisce alle scuole circa 100 tonnellate di carne di balena da utilizzare nei pranzi dei bambini. «Siamo consapevoli delle critiche dei gruppi anti-caccia alle balene, anche in Giappone, ma sono in minoranza. Ciò che è importante per noi è quanto i distributori automatici siano stati popolari finora», ha concluso Kubo.

25 Gennaio 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA