Orsi
8:52 pm, 24 Gennaio 23 calendario

Morto investito Juan Carrto, l’orso star. Dolore e polemiche

Di: Redazione Metronews
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Per lui sono state spese  parole di cordoglio da tutti i livelli istituzionali, dal presidente della Regione Abruzzo al sindaco di Pescara. Ma come per ogni star che ci lascia improvvisamente, molte anche le polemiche. Ha suscitato molta commozione la morte di Juan Carrito, l’orso bruno marsicano simbolo dell’Abruzzo ucciso schiacciato contro un guard rail dopo essere stato travolto da un’auto lunedì notte. Il plantigrado era diventato una vera star dei social anche e una mascotte del parco d’Abruzzo anche per la sua eccessiva confidenza con gli umani che lo portava a sconfinare spesso nelle aree antropizzate.

Juan Carrito era uno dei quattro figli di Amarena, il più intraprendente. Spesso, di sera, arrivava in paese prima a Villalago e poi a Roccaraso e faceva scorribande, arrampicandosi sugli alberi e correndo per strada. La prima volta l’hanno avvistato a Bisegna, ma si spostava tra Roccaraso e Pescasseroli, nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Per evitare le sue incursioni era stato necessario allontanarlo. Ma per lui,  un orso oggi di 150 chili era più semplice trovare il cibo nei pollai, nei cassonetti e nelle pasticcerie, piuttosto che procurarselo tra i boschi. Avevano provato a trasferito nelle montagne della Maiella ma dopo pochi mesi era ritornato nei luoghi conosciuti.  Ha fatto il giro del mondo la sua foto alla stazione di Roccaraso, una delle tante volte in cui è stato fotografato a passeggio lungo i binari: era il 3 marzo del 2022. Nel 2021 era stato immortalato mentre giocava con un cane a pochi passi dalla padrona. Anche questa foto fece il giro del web. E poi ancora appena il 21 dicembre scorso ancora lui a cercar cibo a due passi dal ristorante pluristellato dello chef Niko Romito.

Juan Carrito troppo fiducioso

Sulla problematicità della gestione di un animale selvatico cos vivace sono intervenuti sia il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani, che approva la scelta di averlo lasciato libero ma nello stesso tempo sottolinea la necessità di tutelare le strade e gestire meglio i rifiuti e i comportamenti umani. E il fatto che l’orso fosse diventato diventato un’attrazione lo ha messo in grave rischio. «Oltre ai passaggi faunistici, sono molti anni che Enpa chiede che vengano applicati i sistemi di dissuasione previsti dal progetto ‘Life Stradè, i quali consentono di allontanare gli esemplari selvatici dalla carreggiata, avvisando in tempo reale gli automobilisti circa la presenza degli animali sulla sede stradale» dice invece Enpa.

«La storia di Juan Carrito ha molto da insegnarci. La sua confidenza e problematicità ci hanno mostrato quanto sia importante prevenire tali fenomeni, tramite l’adozione di corretti comportamenti per i singoli cittadini e giuste misure di gestione del territorio da parte delle istituzioni a cui spetta la corretta gestione delle risorse alimentari di origine umana, che è alla base dell’insorgenza di tali comportamenti. E la sua morte sottolinea ancor più quanto siano necessari interventi strutturali su strade, autostrade e ferrovie per mettere in sicurezza la residua popolazione di orso bruno marsicano, troppe volte vittima di investimenti». Così il Wwf Italia e Salviamo l’Orso in una nota in cui si ricorda che «Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Wwf Italia e Salviamo l’Orso, si sono recentemente impegnati, con un investimento economico importante, per la realizzazione di una recinzione lungo il tratto di SS17 ritenuto maggiormente pericoloso per la fauna selvatica».

L’agonia sui social

Polemiche anche per la diffusione di un video sugli ultimi momenti di vista dell’animale. «Che vergogna quei video: perchè è stata mostrata impietosamente l’agonia di Juan Carrito?». E’ lo sdegno del direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo Luciano Sammarone che si scaglia contro quella che la «mancanza di rispetto per un essere vivente”. L’orso è stato investito e si tratta “purtroppo di una fatalità, è passato a 20 metri da un sottopasso. Ma serve una riflessione sull’uso della rete, riguarda i vip come gli animali. Lo hanno visto soffrire, c’è chi dice che piangeva…».

 

24 Gennaio 2023
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