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12:02 am, 24 Gennaio 23 calendario

Benzinai contro il Governo, scatta lo sciopero

Di: Redazione Metronews
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Scatta stasera alle 19 lo sciopero di 48 ore dei benzinai: le pompe di benzina aderenti alla mobilitazione esporranno un cartello che avvisa dello sciopero per protestare contro quella che definiscono «la vergognosa campagna diffamatoria nei confronti della categoria» e gli «inefficaci provvedimenti del governo che continuano a penalizzare solo i gestori senza tutelare i consumatori». La mobilitazione è stata indetta da Faib, Fegica e Figisc/Anisa, che raccolgono circa il 70% dei 22mila distributori attivi in tutta Italia.

Gli impianti di rifornimento rimarranno dunque chiusi, compresi i self service, sulla rete ordinaria dalle 19 del 24 alla stessa ora del 26 gennaio, mentre su quella autostradale la serrata inizierà alle 22.

Lo sciopero dei benzinai contro il Governo

Il governo nelle scorse settimane ha varato un decreto sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti. Poi nel corso della mediazione con i gestori delle stazioni di servizio l’esecutivo ha aperto a delle modifiche: prezzo medio regionale da esporre su un cartello da aggiornare con cadenza settimanale e non più mensile e multe per le violazioni ridotte dal massimo di 6mila euro fissato nel testo ad 800 euro. E poi la creazione di una App del Mimit dove poter consultare il prezzo medio e quello praticato dai distributori all’interno di un perimetro selezionato.

Gli esercenti chiedono altro. Le associazioni dei benzinai domandano che il prezzo medio venga comunicato via web e non tramite un cartello da esporre nei distributori – ed un riordino complessivo del settore per frenare quelle che definiscono le infiltrazioni della «criminalità».

Gli aumenti a Capodanno

Il rialzo dei prezzi della benzina è partito a Capodanno con la fine dello sconto sulle accise, introdotto a marzo dello scorso anno dal governo di Mario Draghi dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Nelle ultime settimane il costo alla pompa è arrivato attorno ai 2 euro in città e fino ai 2,5 in autostrada.

Petrolio, trend in rialzo

Il trend del mercato del petrolio resta in rialzo, il prezzo spot del Brent è salito al livello più alto degli ultimi due mesi e quello del Wti per la consegna immediata a un livello mai visto da metà novembre. L’attesa ripresa dell’economia cinese a seguito dell’allentamento delle restrizioni anti-Covid continua a sostenere l’oro nero. «Tutto indica che la domanda aumenterà», ha affermato Stephen Schork, analista e autore dello Schork Report. La mancanza di cifre, tuttavia, impedisce una stima di questa ripartenza e la sua portata, mentre i festeggiamenti del capodanno lunare sono in pieno svolgimento. Per Stephen Schork, i prezzi sono sostenuti anche dalle tensioni nel mercato dei prodotti raffinati, in particolare del diesel.

Anche la benzina, il cui prezzo era calato drasticamente nella seconda metà del 2022, oggi ha toccato il prezzo all’ingrosso più alto in quasi sette mesi. I trader attendono inoltre l’entrata in vigore, il 5 febbraio, dell’embargo europeo sulle consegne di prodotti raffinati dalla Russia, che dovrebbe esercitare ulteriore pressione sul mercato. «Il rischio principale è che gli europei offrano prezzi più alti per le importazioni da fonti diverse dalla Russia, come è avvenuto lo scorso anno con il gas naturale», avvertono gli analisti di Eurasia Group. Per questo, l’attuale situazione di mercato dovrebbe portare l’Opec+ a mantenere invariati i propri obiettivi di produzione nella prossima riunione del primo febbraio.

24 Gennaio 2023
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