Un cerotto “intelligente” per rilevare l’Alzheimer e il Parkinson
Un cerotto “intelligente” per rilevare l’Alzheimer e il Parkinson. Rilevare le malattie neurodegenerative, come il Parkinson e l’Alzheimer, potrebbe diventare semplice come mettere cerotto. Infatti, uno scienziato dell’Università di Swansea nel Regno Unito ha sviluppato un nuovo cerotto intelligente in grado di rilevare i biomarcatori proinfiammatori di Parkinson e l’Alzheimer, attraverso l’uso della tecnologia dei microaghi. Questa svolta nel progresso della capacità transdermica significherebbe che i «cerotti intelligenti» potrebbero essere utilizzati per rilevare determinati biomarcatori all’interno del fluido interstiziale cutaneo (ISF) senza prelievo di sangue.
Un cerotto “intelligente” per rilevare l’Alzheimer e il Parkinson
Questi cerotti sono costituiti da matrici di minuscoli aghi (microaghi) progettati per rompere la barriera cutanea – in modo minimamente invasivo – e monitorare i biomarcatori di rilevanza clinica. Un altro vantaggio è che possono essere autosomministrati per la diagnosi presso il punto di cura, presso gli studi medici o anche a casa. Questa ricerca innovativa, pubblicata dalla American Chemical Society, ha il potenziale di cambiare il panorama del rilevamento precoce delle malattie neurodegenerative. Sanjiv Sharma, che in precedenza ha sviluppato il primo «cerotto intelligente» per Covid-19 al mondo, commenta: «La pelle è l’organo più grande del corpo: contiene più ISF del volume totale di sangue. Questo fluido è un ultrafiltrato di sangue e contiene biomarcatori che completano altri biofluidi come sudore, saliva e urina. Può essere campionato in modo minimamente invasivo e utilizzato per test in diverse aree», commenta l’esperto.
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