Teatro Milano
1:58 pm, 17 Gennaio 23 calendario

Renato Sarti porta in teatro Matilde, una donna in guerra

Di: Redazione Metronews
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TEATRO Dal 24 al 29 gennaio al Teatro della Cooperativa sarà di scena Matilde e il tram per San Vittore, scritto e diretto da Renato Sarti, interpretato da Marta Marangoni e Rossana Mola. Lo spettacolo è patrocinato dall’ANPI, Istituto Nazionale Ferruccio Parri e ISEC
oltre che dai comuni di Albiate, Bresso, Cinisello Balsamo, Monza e Muggiò.

Scritto da Renato Sarti, il testo nasce dalle testimonianze raccolte da Giuseppe Valota, presidente dell’ANED di Sesto San Giovanni e Monza, recentemente scomparso, figlio di un deportato che perse la vita a Mauthausen.

Lo spunto da cui parte Matilde e il tram per San Vittore

In seguito agli scioperi − i più grandi nell’Europa occupata dai nazisti – che durante la Seconda Guerra Mondiale paralizzarono i maggiori stabilimenti a nord di Milano, centinaia di lavoratori di Sesto San Giovanni e dei comuni limitrofi furono arrestati e deportati nei lager. Uomini sottratti ai propri affetti, costretti a vestirsi rapidamente per poi sparire. Madri, mogli, sorelle e figlie si precipitavano inutilmente al carcere di San Vittore e in altri luoghi di detenzione di Milano alla loro disperata ricerca.

Renato Sarti racconta lo spettacolo

«Matilde e il tram per San Vittore mette in luce il non eroismo di migliaia di persone che si opposero al fascismo e al nazismo, pagando un caro prezzo – spiega il regista, Renato Sarti -. Lo fa attraverso le voci di quelle donne che si ritrovarono improvvisamente costrette a gestire da sole un quotidiano di fame e miseria, nel terrore della guerra e dei bombardamenti. Nel dopoguerra per molte di loro incominciò un periodo d’attesa ancor più terribile. Dei 570 deportati delle grandi fabbriche, 223 non fecero ritorno e 10 morirono per le malattie contratte nel lager. Sia per le mogli, le sorelle, le madri e le figlie di quegli uomini che non tornarono, sia per quelle che ebbero la fortuna di riabbracciare il proprio marito, fratello, padre e figlio, la vita non fu mai più quella di prima».

«Con Matilde parto dalle donne per denunciare questi tempi bui»

«Viviamo tempi veramente bui – continua Sarti -. Le offese a Liliana Segre, l’abuso e lo stravolgimento delle immagini e dei simboli della deportazione non sono fatti marginali, ma la punta di un iceberg grande e inquietante. In tutto il mondo assistiamo al risorgere di pericolosi populismi, che fanno leva sugli istinti più beceri e viscerali, sulla xenofobia, sul razzismo e sulla paura dello straniero. Molti vorrebbero portare indietro le lancette della storia e in questa partita giocata contro l’oblio − lo sport nazionale più praticato − il Teatro della Cooperativa si schiera in modo inequivocabile per fare, come ha sempre fatto, la sua parte. E il modo migliore mi è sembrato quello di partire dalle donne, perché fin dalle tragedie greche la loro voce è quella che meglio di ogni altra riesce con un impatto teatrale a rievocare l’orrore della guerra, che sempre nuovo si ripete».

 

17 Gennaio 2023
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