Teatro
2:04 pm, 11 Gennaio 23 calendario
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Toni Servillo in viaggio nella poesia

Di: Redazione Metronews
Toni Servillo
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Attraverso tre testi di Giuseppe Montesano, dall’11 al 22 gennaio, al Teatro Studio Melato, Toni Servillo accompagna il pubblico in un viaggio nella poesia. Lo spettacolo, una coproduzione Piccolo Teatro di Milano e Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, sarà al Teatro Bellini dal 24 al 29 gennaio 2023.

Toni Servillo e i poeti

Tre modi per non morire è un viaggio teatrale attraverso tre momenti culminanti in cui i poeti hanno messo in pratica l’arte di non morire e ci hanno insegnato a cercare la vita. In una sola serata si intrecceranno Baudelaire in Monsieur Baudelaire, quando finirà la notte? che racconta come la bellezza combatte contro la depressione e l’ingiustizia; Dante in Le voci di Dante che testimonia come la poesia si trasformi in romanzo e salvezza; i Greci in ll fuoco sapiente a illuminare il potere che hanno poesia e filosofia di accendere una visione che sa immaginare il futuro.

Il viaggio teatrale che Toni Servillo compie navigando nelle tre evocazioni di Montesano è un viaggio nella poesia come forma possibile della nostra vita, un viaggio che vuole essere un antidoto alla paralisi del pensiero, alla non-vita che tenta di ingoiarci.

Parola d’attore

«Che cosa possono fare l’arte e la poesia per farci tornare vivi? Bisogna chiedersi – spiega Servillo – che cosa rimane dell’arte come elemento vero di cultura, non solo informazione, non solo passatempo, ma qualcosa di essenziale che circola come il sangue nelle vene… Cercare la verità nel momento presente è la cosa che mi interessa, ma questa verità deve per forza scavallare la dimensione della finzione teatrale cui siamo abituati. Noi, quando diciamo teatro, pensiamo a tre secoli di storia, ai luoghi fisici in cui si produce l’arte della rappresentazione e quindi sostanzialmente il teatro borghese.

Ma quando diciamo davvero la parola teatro, con un sospiro che va in profondità, credo che dobbiamo andare più indietro di tre secoli, raggiungere i greci, i medievali, gli orientali e i rinascimentali, la fenomenologia del teatro vivente, fino alla Commedia dell’Arte e alle riflessioni di Peter Brook o di Grotowski. In questo momento, anch’io mi interrogo, penso che il teatro debba diventare cerimonia, tornare a scoprire il nocciolo del rito: al centro l’attore, col suo magistero, e il pubblico che soffia sul fuoco del testo che lo alimenta».

Servillo e il potere del Teatro

«Oggi il teatro – continua Toni Servillo – è aggredito da tutti i media, perciò deve ritrovare un suo spazio vuoto, in cui poter dare a ogni parola, a ogni recita, un’assoluta dignità, facendo sì che la comunicazione diventi il momento essenziale. Perciò il Teatro Studio, a Milano, mi sembra la sala adatta, in cui recito come un musicista che interpreta. Proprio questo mi affranca dall’esibizione classica. Tutto ciò nasce dalla profonda inquietudine dei tempi, cui voglio rispondere con l’essenzialità e la nudità dell’esperienza teatrale originaria. È un azzardo che entra di diritto nella storia degli azzardi dell’arte scenica nel suo divenire, mai in fieri come oggi» conclude l’attore.

11 Gennaio 2023
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