caro benzina
12:18 pm, 8 Gennaio 23 calendario

Benzina e diesel alle stelle: indaga la Finanza, esposto ad Antitrust

Di: Redazione Metronews
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Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha già dato mandato, lo scorso dicembre, alla Guardia di Finanza di monitorare la situazione e la prossima settimana verranno resi noti i risultati dei controlli effettuati. Lo confermano fonti del Mef. Questo, spiegano, per evitare eventuali fenomeni speculativi sui prezzi dei carburanti su strade e autostrade a seguito dello stop degli sconti sulle accise.

I prezzi dei carburanti, dopo la decisione del Governo Meloni di tagliare lo sconto sulle accise voluto da Mario Draghi, sono andati subito alle stelle, con il diesel che sfiora già i 2,5 euro al litro sulle autostrade.

taglio accise

Esposto all’Antitrust

Ma sui prezzi dei carburanti parte anche una nuova offensiva legale del Codacons, che chiama in causa l’Antitrust chiedendo di aprire una istruttoria per la possibile fattispecie di intesa anticoncorrenziale. E così dopo la denuncia a Procure e Guardia di Finanza, l’associazione dei consumatori presenterà un formale esposto all’Antitrust, chiedendo di aprire una pratica per possibile cartello anticoncorrenza nel settore dei carburanti, e di acquisire presso tutti gli operatori della filiera la documentazione utile a capire se siano in atto manovre speculative per far salire in modo ingiustificato i listini alla pompa.

“Vogliamo capire se all’interno della filiera dei carburanti ci siano cartelli, accordi o altre strategie vietate dalla legge tese a far salire immotivatamente i listini di benzina e gasolio alla pompa – spiega il Codacons – Al netto dell’aumento delle accise deciso dal Governo che non ha prorogato lo sconto di 18,3 centesimi, l’incremento dei prezzi registrato negli ultimi giorni presso i distributori di tutta Italia sembra non rispondere all’andamento delle quotazioni petrolifere”.

Giorgia Meloni

Accise, Salvini: “Parleremo con Meloni”

«Sulle accise parleremo con il presidente del Consiglio. Sicuramente c’è della speculazione in corso, ed è bene che la Finanza faccia dei controlli». Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini parlando con i giornalisti in Prefettura a Como a margine di un incontro con i sindaci del lago. «Non ci possono essere distributori che vendono la benzina a 1,70 euro e altri a 2,40 – ha aggiunto – Evidentemente c’è qualcuno che fa il furbo. Porterò il ragionamento a livello di Governo».

“Ho già chiesto nelle scorse settimane a Mister Prezzi un costante monitoraggio con la collaborazione della Guardia di Finanza per realizzare un modello di controllo più efficiente e evidenziare subito ogni anomalia e ogni tentativo di speculazione, come sembra siano emersi in alcuni casi eclatanti e non giustificabili in questi giorni”, dichiara il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. “La prossima settimana  riunirò le associazioni dei consumatori per confrontarci sugli strumenti più idonei”.

“Situazione fuori controllo, Meloni intervenga subito”

“La situazione del caro benzina è fuori controllo. L’eliminazione da parte del governo Meloni dello sconto sulle accise voluto da Draghi è stato un atto folle che sta mettendo in ginocchio i cittadini e il ceto medio. Chiediamo alla Meloni di intervenire subito per rimediare a questo disastro sociale”, scrive su Twitter Raffaella Paita, presidente del gruppo Azione-Italia Viva in Senato. “È sconcertante sentire il ministro Salvini dire che sull’aumento delle accise ne parlerà con la Meloni: ma non erano al Governo insieme? Salvini non ha votato in Consiglio dei Ministri la legge di bilancio che tagliava lo sconto sulle accise voluto da Draghi? Pensano davvero di prendere in giro gli italiani con il giochino del poliziotto buono e quello cattivo?”.

«L’inflazione mina il potere d’acquisto, limita i consumi, imprese e famiglie sono costrette a stringere la cinghia al massimo. Nella corsa a piantare bandierine di partito, anche in occasione della legge di bilancio, la maggioranza non ha fatto altro che gravare sulle tasche degli italiani. C’è chi urla alla speculazione, ma anzichè scegliere la strada dei rincari su sigarette e altri beni di prima necessità, sarebbe bastato sui carburanti per esempio prorogare il taglio delle accise fatto in precedenza dal governo Draghi. Questa maggioranza si diceva pronta in campagna elettorale, a quanto pare non a dare al Paese le risposte che si aspetta. Le chiacchiere stanno a zero. Meno propaganda, più fatti concreti». Così Mariastella Gelmini, vicesegretario e portavoce di Azione.

«Benzina e gasolio fuori controllo dopo l’aumento delle accise, inflazione al 12%, crollo del potere d’acquisto di stipendi e pensioni. Ma il governo Meloni non sa che pesci pigliare e si occupa d’altro: nomine, presidenzialismo, autonomia differenziata. Sono fuori dal mondo». Così su Twitter il senatore Antonio Misiani, responsabile economico del Pd.

I consumatori: “Non basta: tasse vanno ridotte al crescere dei prezzi”

Assoutenti esprime soddisfazione per i controlli disposti dal Governo sui prezzi dei carburanti ma ritiene che la misura non sia sufficiente a scongiurare una nuova emergenza economica nel nostro paese. “Chiediamo alla Premier Meloni di convocare subito un tavolo emergenziale sui carburanti convocando le associazioni dei consumatori, le società petrolifere, i gestori e tutte le parti coinvolte – afferma il presidente Furio Truzzi – Limitarsi a monitorare la situazione dei listini alla pompa non basta a contenere i rincari né ad evitare speculazioni sui prezzi alla pompa che danneggiano due volte i consumatori, aumentando i costi dei rifornimenti e portando a rincari a cascata in tutti i settori”.
“E’ necessario quindi adottare misure realmente efficaci introducendo meccanismi che vincolino l’andamento dei listini di benzina e gasolio alle quotazioni del petrolio, prevedano una riduzione automatica della tassazione al crescere dei prezzi industriali dei carburanti e sanzionino pesantemente qualsiasi rincaro ingiustificato o fenomeno speculativo”, conclude Truzzi.

Inflazione

Valanga inflazione, aumenta anche carrello della spesa

In un Paese come l’Italia dove l’88% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada l’aumento dei prezzi di benzina e gasolio ha un effetto valanga sui costi delle imprese e sulla spesa dei consumatori. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’avvio del monitoraggio della Guardia di Finanza contro anomalie e speculazioni sui prezzi alla pompa. «A subire le conseguenze dei rincari è l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere attorno ad un terzo sul totale dei costi per frutta e verdura. Un effetto preoccupante dopo che l’impennata dell’inflazione ha già pesato sul carrello degli italiani che hanno speso quasi 13 miliardi in più per acquistare cibi e bevande nel 2022 a causa proprio dei rincari energetici e della dipendenza dall’estero, in un contesto di aumento dei costi dovuto alla guerra in Ucraina che fa soffrire l’intera filiera, dai campi alle tavole».

8 Gennaio 2023
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