Ucraina
12:13 pm, 4 Gennaio 23 calendario

Nuovi bombardamenti nella notte in Ucraina

Di: Redazione Metronews
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Nuovi bombardamenti, la notte scorsa, a Sebastopoli, sul Mar Nero. Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco di Mariupol, ha riferito su Telegram che la difesa aerea è stata attivata nella città della Crimea almeno due volte. Secondo Radio Svoboda le esplosioni si sarebberio verificate vicino all’aeroporto di Belbek. Successivamente, il governatore di Sebastopoli Mykhailo Razvozhaev ha dichiarato che «in mattinata, il sistema di difesa aerea ha abbattuto due Uav (droni, ndr) sul mare nell’area di Belbek».

I bombardamenti a Nikopol

Bombardamenti anche a Nikopol, città che si trova sul fiume Dnepr non lontana da Zaporizhzhia. «I russi hanno colpito il centro del distretto con artiglieria pesante», spiega, secondo quanto riportato da Unian,  il capo dell’amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznichenko, sul suo canale Telegram parlando anche di «dozzine di proiettili».

In seguito al bombardamento – viene specificato dall’amministrazione regionale di Dnipropetrovsk sono stati danneggiati «tre edifici residenziali, due fabbricati agricoli, un gasdotto e una linea elettrica. Non ci sono vittime».

«I Russi si preparano ad attaccare durante il Natale ortodosso»

Malgrado le continue richieste avanzate da più parti di fermare le armi, secondo quanto detto da  Natalya Humenyuk, portavoce del comando militare ucraino “Sud” ad Unian, le truppe russe «si stanno preparando per un nuovo massiccio attacco missilistico contro l’Ucraina, probabilmente il 6-7 gennaio nei giorni del Natale ortodosso».

L’invito ai cittadini è quello di prestare «particolare attenzione». Allo stesso tempo – come ha fatto notare Vadym Skibitskyi, rappresentante del Ministero degli affari interni – «gli invasori tengono conto non solo delle vacanze, ma anche del tempo e di altri fattori quando si preparano al bombardamento. Attualmente il meteo favorisce l’uso da parte della Russia di armi ad alta precisione».

Ancora nel Mediterraneo le navi russe

E la situazione non migliora neppure rispetto alle forze stanziate nel Mediterraneo. Secondo le forze navali dell’esercito ucraino, la Russia mantiene 9 navi, di cui 5 portatrici di missili da crociera Kalibr. Tre navi sono invece in servizio di combattimento nel Mar Nero e 2 sono in allerta nel Mar d’Azov, per controllare le comunicazioni marittime.

Nuovo tentativo diplomatico di Erdogan

Sul versante diplomatico, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan torna oggi a dialogare con il presidente russo Vladimir Putin e con il presidente ucraino Volodimir Zelenski. L’ultimo atto, in ordine di tempo, di una mediazione che la Turchia ha cercato di imbastire ormai un anno fa, mantenendo una posizione equilibrata tra i due Paesi in conflitto che, come anche nel recente passato, è passata attraverso telefonate a Putin e Zelensky nello stesso giorno, spesso a distanza di pochi minuti l’una dall’altra.

«E’ un qualcosa che può fare solo la Turchia»

«E’ un qualcosa che può fare solo la Turchia», sono le parole con cui il consigliere capo di Erdogan, Ibrahim Kalin, ha rivelato delle telefonate di oggi. L’ultimo di una serie di ripetuti tentativi di Erdogan, il cui vero obiettivo è far sedere allo stesso tavolo i presidenti di Russia e Ucraina. Tentativi al momento tutti falliti.

«Continuiamo con un’intensa opera diplomatica nei confronti dei due Paesi – ha detto Kalin -. I nostri ministri della Difesa, degli Esteri e i nostri servizi di intelligence sono in costante contatto. Un’azione di questa ampiezza la possiamo mettere in campo solo noi».

L'”equilibrismo” della Turchia per fermare i bombardamenti

Già dall’inizio del conflitto Erdogan e il ministro degli Esteri Cavusoglu hanno subito messo in chiaro di avere un canale aperto sia con Kiev che con Mosca. Rispetto per gli impegni Nato, ma no alle sanzioni alla Russia. Difesa dell’integrità territoriale ucraina, ma nuovi accordi sul gas con Mosca. Ripetuti faccia a faccia tra Erdogan e Putin e droni da guerra inviati alla resistenza ucraina. Una linea diplomatica al limite dell’equilibrismo, che non ha portato al tanto sperato cessate il fuoco ma ha consentito alla Turchia di rimanere un attore in gioco per tutta la durata del conflitto e anche in questo inizio 2023, quando ci si avvicina al primo anniversario dell’invasione.

Rogozin invia a Macron il proiettile che lo ha ferito

Dmitry Rogozin, capo russo del distaccamento speciale dei consiglieri militari dei “Lupi dello zar”, ha inviato un frammento del proiettile estratto dal suo collo all’ambasciatore francese in Russia, Pierre Levy, chiedendo di consegnarlo al presidente francese Emmanuel Macron.

«Nessuno sfuggirà alle sue responsabilità»

«In questa busta, insieme alla mia lettera, vedete un frammento di un proiettile sparato dal semovente d’artiglieria francese Caesar da 155 mm – si legge nel messaggio di Rogozin, riportato da Ria Novosti – mi ha trafitto la spalla destra e si è incastrato nella quinta vertebra cervicale a un millimetro dall’uccidermi o da paralizzarmi».

«Vi chiedo di consegnare il frammento tagliato dai chirurghi dalla mia spina dorsale al presidente francese Emmanuel Macron – è la richiesta dell’ex capo dell’Agenzia spaziale russa Roscosmos – e dirgli anche che nessuno sfuggirà alla responsabilità per i crimini di guerra di Francia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania e altri paesi della Nato nel Donbass». Secondo quando raccontato da Rogozin lo stesso proiettile ha ucciso due dei suoi amici.

 

4 Gennaio 2023
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