Teatro Milano
11:35 am, 4 Gennaio 23 calendario

I Familie Flöz tornano a Milano con Hokuspokus

Di: Patrizia Pertuso
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TEATRO I Familie Flöz tornano a Milano. E lo fanno con uno spettacolo nuovo di zecca, Hokuspokus, che ha debuttato a Berlino l’8 giugno 2022 e che sarà, in prima italiana, dal 10 al 15 gennaio al Teatro Menotti.

Hokuspokus è stato realizzato in coproduzione con Theaterhaus Stuttgart e Theater Duisburg. Opera supportata da Hauptstadtkulturfonds. Lo spettacolo è di Fabian Baumgarten, Anna Kistel, Sarai O’Gara, Benjamin Reber, Hajo Schüler, Mats Süthoff e Michael Vogel. Le maschere e la regia sono firmati da Hajo Schüler mentre ai costumi ci ha pensato Mascha Schubert e alla musica Vasko Damjanov, Sarai O’Gara, Benjamin Reber.

In scena, la storia della vita di una coppia

In 90 minuti i Familie Flöz portano in scena il concetto di creazione per arrivare a raccontare la storia di una vita. L’oscurità diventa luce mentre si respira aria divina e nel giardino paradisiaco i primi amanti si ritrovano. Osano fare i primi passi insieme come coppia, cercano rifugio lontano dalla natura e, fortunatamente trovano un appartamento a prezzi accessibili. Il destino, però, trascina rapidamente la giovane coppia di fronte alle difficoltà della vita.

La scelta del titolo, Hokuspokus

Il titolo dello spettacolo gioca con la presunta origine della parola Hokuspokus, un modo di dire
latino “Hoc est enim corpus meum” la cui traduzione è “Questo è il mio corpo”. Dopotutto, Hokupokus potrebbe essere solo un gioco di prestigio, la scatola magica del teatro che celebra il gioco tra bugia e verità. In Hokuspokus, infatti, il teatro è come una scatola delle meraviglie.

I Familie Flöz svelano i propri corpi sul palco

I Familie Flöz in questo ultimo spettacolo allargano i propri orizzonti: oltre alle consuete maschere mostrano gli attori che vi si nascondono dietro. Attraverso la musica, il canto, le immagini, i suoni e le parole, l’Ensemble svela il suo mondo al pubblico.

«Eravamo interessati ad allargare un po’ la nostra prospettiva – spiega il regista Hajo Schüler, fondatore e direttore artistico della compagnia con Michael Vogel -. In Hokuspokus non solo le figure mascherate sono apertamente visibili sul palco, ma anche gli attori che sono solitamente nascosti dietro le maschere: il pubblico sperimenta così come gli esseri mascherati vengono portati in vita, come le figure poi trovano la loro strada nel loro mondo e sviluppano una vita propria e forse ad un certo punto si trovano faccia a faccia con i loro creatori».

Gli spettacoli “muti” dei Familie Flöz

La compagnia di teatro internazionale residente a Berlino ha abituato il pubblico a spettacoli estremamente poetici, privi di linguaggio, affidati esclusivamente all’uso dei corpi in scena. Con una difficoltà in più: i loro volti sono sempre coperti da splendide maschere che ne nascondono, quindi, le espressioni facciali. Eppure, quelle stesse maschere – immobili e sempre uguali a se stesse – riescono a prender vita grazie ai movimenti del corpo: diventano tristi, si stupiscono, si divertono, si immalinconiscono. Insomma, vivono tutta la gamma di emozioni che prova un corpo umano.

La magia del teatro che va oltre il linguaggio

La decisione di svelare la presenza dei performer che finora si sono nascosti dietro alle maschere è un momento importante per i Familie Flöz che decidono così di svelare una parte di quella magia del teatro che solitamente rimane nel buio. Ma svelarla, renderla pubblica, non è altro che un nuovo atto di amore verso un certo tipo di teatro che, abbandonando gli schemi linguistici, si affida soltanto al movimento e alla musica. E, chi l’ha detto, poi, che parlare in scena sia così importante? Vedere per credere.

PATRIZIA PERTUSO

 

4 Gennaio 2023
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