Covid
5:30 pm, 4 Gennaio 23 calendario

Cina contro i test Covid, risponde la Ue

Di: Redazione Metronews
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CINA Pechino torna a condannare l’imposizione di test Covid da parte di una dozzina di Paesi ai viaggiatori provenienti dalla Cina.

«Alcuni Paesi hanno messo in atto restrizioni all’ingresso rivolte solo ai viaggiatori provenienti dalla Cina. Questo è privo di basi scientifiche e alcune pratiche sono inaccettabili», ha detto una portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning. La Cina potrebbe «prendere contromisure, secondo il principio di reciprocità».

La risposta alla Cina arriva dalla Commissione Ue

A rispondere al ministro degli Esteri cinese è la portavoce della Commissione Ue, Dana Spinant. «Non abbiamo nessuna risposta alle dichiarazioni del ministero degli Esteri cinese. Adottiamo le misure che pensiamo siano giustificate in linea con l’evoluzione della situazione in Cina. Questo si basa su discussioni fra i nostri esperti e scienziati ed è ora soggetto a decisioni e viene discusso dai nostri Stati membri».

Willie Walsh ceo di Iata: «Deludente ripristinare misure inefficaci»

Dal canto suo, Willie Walsh, ceo e direttore generale della Iata, l’organizzazione internazionale del trasporto aereo afferma: «Diversi paesi stanno introducendo test Covid-19 e altre misure per i viaggiatori provenienti dalla Cina, anche se il virus sta già circolando ampiamente all’interno dei loro confini. E’ estremamente deludente vedere questo ripristino istintivo di misure che si sono dimostrate inefficaci negli ultimi tre anni».

Ed è sempre Walsh a rivolgersi ai governi: «La ricerca intrapresa intorno all’arrivo della variante Omicron ha concluso che mettere barriere nel modo di viaggiare non ha fatto alcuna differenza per il picco di diffusione delle infezioni. Al massimo, le restrizioni hanno ritardato quel picco di alcuni giorni. Se una nuova variante emergesse in qualsiasi parte del mondo, ci si aspetterebbe la stessa situazione».

«Ecco perché i governi dovrebbero ascoltare i consigli di esperti, tra cui l’Oms, che sconsigliano le restrizioni di viaggio. Abbiamo gli strumenti per gestire il Covid-19 senza ricorrere a misure inefficaci che – evidenzia il numero uno della Iata – tagliano la connettività internazionale, danneggiano le economie e distruggono posti di lavoro. I governi devono basare le loro decisioni su “fatti scientifici” piuttosto che su “politiche scientifiche”».

Le misure degli esperti Ue per chi arriva dalla Cina

Intanto, il comitato di esperti sanitari dei 27 membri dell’Ue (Health Security Committee), ieri, ha chiesto a Bruxelles l’imposizione di test ai viaggiatori provenienti dal Paese asiatico, l’uso delle mascherine, il controllo delle acque reflue degli aerei, il sequenziamento genomico negli aeroporti di arrivo al fine di identificare nuove varianti.

«Le misure dovrebbero essere mirate ai voli e agli aeroporti più appropriati e attuate in modo coordinato in tutta l’Ue, per garantirne l’efficacia», ha affermato il portavoce.

A Washington, il portavoce della diplomazia americana ha assicurato che l’obbligo di presentare un test Covid-19 negativo ai confini del Paese per i viaggiatori provenienti dalla Cina si basava «solo sulla scienza» e non solo «su preoccupazioni di salute pubblica».

«Questa è una parte del mondo in cui abbiamo preoccupazioni per la trasparenza», ha aggiunto il ministro dell’Economia australiano, che sta attuando misure simili da giovedì.

La Cina non impone più la quarantena a chi arriva dall’estero

Nonostante le proteste per i provvedimenti esteri, Pechino non impone più la quarantena a chi arriva dall’estero, ma continua a richiedere un test Pcr negativo ai viaggiatori in entrata e non rilascia visti turistici da quasi tre anni.

Oggi un nuovo incontro dell’Ue

Oggi un nuovo incontro. E’ attesa per il tardo pomeriggio la decisione Ue sulla reintroduzione dell’obbligo di fare il tampone per chi viaggia dalla Cina. «La stragrande maggioranza dei Paesi Ue è favorevole ai test prima della partenza», ha spiegato ieri un portavoce della Commissione europea auspicando che i nuovi controlli vengano eseguiti «in modo coordinato per assicurarne l’efficacia».

Di qui la convocazione della riunione dell’Ipcr, il meccanismo integrato europeo di risposta alle crisi, da parte della presidenza svedese del Consiglio Ue.

«La presidenza sta cercando un approccio comune dell’Ue alla possibile introduzione di requisiti di ingresso. E’ importante mettere in atto rapidamente le misure necessarie», ha affermato il ministro della Sanità pubblica svedese, Jakob Forssmed.

A preoccupare Bruxelles e gli Stati membri è soprattutto la revoca delle restrizioni sui viaggi dalla Cina, che ha abbandonato l’intransigente politica «zero-Covid» nonostante la diffusione del virus in crescita nel Paese.

La riunione di oggi dopo il Comitato per la sicurezza sanitaria di ieri

La discussione di oggi arriva all’indomani dell’incontro del Comitato per la Sicurezza sanitaria, gruppo consultivo informale che riunisce gli esperti dei ministeri della Salute dei Ventisette, nel quale si è registrata l’unità «sulle azioni da intraprendere» e, nello specifico, a introdurre il tampone per i viaggiatori dalla Cina, un maggiore monitoraggio delle acque reflue e un aumento della sorveglianza interna, ha spiegato la commissaria alla Salute, Stella Kyriakides, al termine della riunione.

L’Ue punta a scongiurare una frammentazione normativa

Oltre a prevenire una nuova ondata di Covid, l’Ue punta ad evitare che si ripeta la frammentazione normativa che si creò nelle prime settimane di pandemia all’inizio del 2020 e che richiese mesi di lavoro per concordare un sistema di coordinamento europeo. La necessità di scongiurare nuove divisioni dovrebbe dunque avere la precedenza sulla valutazione diffusa ieri dall’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo della malattie, nella quale si sottolinea che «le varianti che circolano in Cina sono già in circolazione nell’Ue».

Perciò, hanno aggiunto gli esperti, «non rappresentano una sfida per la risposta immunitaria dei cittadini Ue» che possono contare su «livelli di immunizzazione e vaccinazione relativamente elevati».

4 Gennaio 2023
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