Roma
4:41 pm, 4 Gennaio 23 calendario
6 minuti di lettura lettura

Accoltellata a Termini: «Chomiak era un fantasma». Lui nega le accuse

Di: Redazione Metronews
Chomiak fantasma lui nega accuse
condividi

Aleksander Mateusz Chomiak, arrestato a Milano per l’aggressione della turista israeliana accoltellata alla stazione Termini, «era come un fantasma». Lo sostengono gli inquirenti che indagano sul gesto attribuito al clochard polacco di 25 anni, che nega le accuse.

Accoltellata a Termini: «Chomiak era come un fantasma»

«Un fantasma che si aggirava per l’Italia». È la definizione che gli inquirenti danno di Chomiak. Una coppia di carabinieri fuori servizio lo ha riconosciuto mentre era alla stazione centrale del capoluogo lombardo, seduto su un treno locale che avrebbe dovuto portarlo a Brescia. Il giovane, senza precedenti era in Italia da otto mesi, e si era spostato in diverse località del nord prima di fermarsi nella Capitale.

Escluso il movente terroristico, non ci sono elementi su eventuali problemi psichici

Le indagini finora svolte sull’accoltellamento della turista israeliana alla stazione Termini non hanno fatto emergere nessun movente legato al terrorismo né tantomeno l’appartenenza di Chomiak ad ambienti nazisti . Nella sua richiesta di convalida, il pm Enrico Pavone ha sottolineato che il gesto del giovane non ha motivazione. Nemmeno si può sapere al momento se avesse problemi psichiatrici. Non ci sono documenti che l’attestino e nelle fasi dell’arresto e in quelle successive non ha mai detto nulla ed è parso tranquillo.

Il pm: «Fatto grave, potrebbe colpire ancora»

Un fatto «grave e allo stato privo di motivazione» e che ha nessun aspetto terroristico, motivazioni razziali o aggravanti. È quanto emerge nella richiesta di convalida, firmata dal pm di Milano Enrico Pavone, nei confronti di Chomiak. Per il magistrato il 25 enne «è socialmente pericoloso e potrebbe colpire ancora». Anche per questo il pm ha chiesto la convalida dell’arresto del giovane, accusato di tentato omicidio.

Nelle esigenze cautelari Chomiak deve rispondere anche del pericolo di fuga. È stato infatti bloccato a Milano mentre era su un treno e diretto a Brescia. Il pm gli contesta anche la reiterazione del reato, cioè la possibilità che possa colpire ancora. L’unica misura possibile, per il magistrato di Milano che trasmetterà poi il fascicolo a Roma, è il carcere non avendo un luogo in cui può stare.

Il 25enne è stato riconosciuto in alcuni fotogrammi, che riprendono l’aggressione all’interno della stazione Termini. Quando è stato bloccato indossava ancora gli abiti che sono ben visibili nel video. Con sé aveva anche uno zaino con tre coltelli ora sotto sequestro. Si tratta di due coltelli da cucina lunghi 20 centimetri e di un taglierino di 19 centimetri. Il possesso delle tre lame ha portato anche alla contestazione del reato di porto abusivo di arma da taglio.

I coltelli sono stati analizzati e nessuno di loro corrisponderebbe a quello usato per ferire la turista israeliana di 24 anni davanti alla biglietteria automatica della stazione Termini la sera del 31 dicembre.

Chomiak: «Non sono io l’accoltellatore»

«Sono estraneo ai fatti. Non sono io quello che si vede nel video»,  ha detto Chomiak durante l’interrogatorio di garanzia iniziato alle 15 nel carcere di San Vittore.

Il giovane senzatetto, che finora non aveva detto nulla agli inquirenti, ha deciso di parlare per la prima volta. Stando a quanto riferito fuori alla sua legale Francesca Rena, Chomiak ha negato le accuse. «Non sono transitato da Roma Termini, perché non avevo nessuna necessità», ha detto l’indagato alla gip Natalia Imarisio, che ora deve decidere se tenerlo in carcere.

Arresto convalidato

In serata Il Gip del tribunale di Milano ha convalidato l’arresto e la misura cautelare in carcere nei confronti di Aleksander Mateusz Chomiak, che resterà in carcere a Milano.

 

4 Gennaio 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo