Milano
7:27 pm, 3 Gennaio 23 calendario
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Bruciarono una pasticceria in Piola, 5 in manette

Di: Redazione Metronews
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Diedero fuoco a una pasticceria di piazza Piola, il 19 ottobre 2022 e stavano per colpirla nuovamente. All’alba di oggi, per quell’attentato, i Carabinieri hanno arrestato nel Milanese e nella provincia di Agrigento cinque giovani, tutti italiani tra i 18 e i 20 anni, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, dei reati di incendio e danneggiamento aggravato.

I militari hanno accertato che il 19 ottobre i cinque, uno dei quali è impiegato proprio presso la pasticceria, dopo aver praticato un taglio nella saracinesca con un flessibile, hanno versato all’interno del locale una grande quantità di liquido infiammabile. Appiccate le fiamme, l’incendio ha devastato l’esercizio commerciale (oggetto di altri due episodi analoghi nei mesi precedenti), mentre gli autori erano fuggiti a bordo di un’auto a noleggio.

Pronto per il secondo attentato

Secondo i carabinieri, la banda stava programmando un altro raid con le stesse modalità. Per il gip, nonostante la «giovanissima età hanno dimostrato un elevato grado di professionalità criminale» e si sono prestati a «fungere da longa manus» di mandanti allo stato «ignoti» in cambio di «qualche cinquanta di euro».

Pagati 500 euro a testa

Tre degli arrestati il 28 dicembre scorso stavano «pianificando, tramite lo scambio di messaggi dal contenuto quanto mai esplicito» su WhatsApp, «un nuovo attentato incendiario verosimilmente ai danni della medesima pasticceria». Per la seconda spedizione, avrebbero ricevuto 500 euro a testa. «Comunque frate sono 5 gambe (nel milanese gergale 1 gamba sono 100 euro, NdR)», dicevano intercettati nel pomeriggio del 28 dicembre mentre preparavano un secondo ‘attacco’ rispetto a quello che oggi li ha portati in carcere.

La pasticceria colpita a ottobre sarebbe stata con ogni probabilità di nuovo bersaglio («vuoi venire con me stasera? Pasticceria frate», dicono in un’altra intercettazione) dopo essere stata già vandalizzata altre due volte in estate e il primo di ottobre. Ciò che ancora non è chiaro agli inquirenti che indagano è su mandato di chi si muovessero i ragazzi.

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3 Gennaio 2023
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