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12:15 pm, 3 Gennaio 23 calendario

Cyberattacchi aumentati del 138% in Italia lo scorso anno

Di: Redazione Metronews
Cyberattacchi aumentati
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Cyberattacchi aumentati in modo drastico lo scorso anno in Italia. Il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic) ha rilevato infatti 12.947 attacchi a infrastrutture critiche, istituzioni, aziende e privati, il 138% in più rispetto ai 5.434 del 2021. Il fenomeno, secondo gli esperti, è legato all’escalation delle tensioni geopolitiche connesse al conflitto in Ucraina che mette sempre più a rischio la sicurezza cibernetica. Sempre nel 2022 il Cnaipic ha indagato 332 persone (+78%, erano state 187 un anno prima); diramato 113.226 alert (il 2% in più rispetto ai 110.524 del 2021). I dati sono contenuto nel report annuale della Polizia postale e delle comunicazioni, secondo cui sono «in corso campagne massive a livello internazionale dirette verso infrastrutture critiche, sistemi finanziari e aziende operanti in settori strategici quali comunicazione e difesa, tra le quali figurano campagne di phishing, diffusione di malware distruttivi, campagne di disinformazione e leak di database».

Cyberattacchi aumentati per la guerra

Tra i più pericolosi gruppi di hacker criminali alcuni hanno deciso di schierarsi a favore della Russia, altri con l’Ucraina, prendendo di fatto parte al conflitto nel cosiddetto “dominio cibernetico”. «Il conflitto russo-ucraino – avverte il report – ha comportato una recrudescenza nell’attività di attori ostili, connotati per l’esecuzione di attacchi ransomware – volti a paralizzare servizi e sistemi critici mediante la cifratura dei dati contenuti – campagne DDoS, volte a sabotare la funzionalità di risorse online e, soprattutto, attacchi di tipo Atp (Advanced persistent threat), condotti da attori ostili di elevato expertise tecnico, in grado di penetrare i sistemi più strategici mediante tecniche di social engineering o sfruttamento di vulnerabilità, al fine di garantirsi una persistenza silente all’interno dei sistemi a scopo di spionaggio o successivo danneggiamento». Non solo: «La proliferazione di gruppi ostili si è attuata mediante il ricorso a crew hacker di “crime as a service”, attive nel fornire supporto tecnologico ad attori criminali ed oggi sempre più contigue a gruppi di ascendenza statuale». Il Servizio polizia postale ha implementato l’attività informativa e di monitoraggio ad ampio spettro, esteso anche al dark web, attivando canali di diretta interlocuzione con Europol, Interpol e Fbi, con l’obiettivo di «elevare il livello di attenzione con particolare riguardo al settore economico-finanziario, tradizionalmente oggetto di interesse da parte di compagini criminali con connotazione “state sponsored”».

3 Gennaio 2023
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