un 2023 da stangata
7:23 pm, 2 Gennaio 23 calendario

Benzina, RcAuto, inflazione, bollette: stangata da oltre 2400 euro

Di: Redazione Metronews
condividi

RcAuto, benzina, inflazione, gas, luce, mutui. Nel 2023 gli italiani rischiano di andare incontro ad una stangata media da +2.435 euro a famiglia.

La RcAuto

Il 2023 si apre con una brutta notizia per oltre 815.000 automobilisti; secondo l’osservatorio di Facile.it tanti sono gli assicurati che, a causa di un incidente con colpa dichiarato nel corso dello scorso anno, dovranno fare i conti con un peggioramento della propria classe di merito e, di conseguenza, vedranno aumentare il costo del premio RcAuto. 

Secondo l’analisi del comparatore – realizzata su un campione di oltre 720mila preventivi raccolti su Facile.it a dicembre 2022 – il numero di automobilisti colpiti dai rincari è in crescita del 2% rispetto allo scorso anno. Notizie negative anche per gli automobilisti virtuosi dal momento che, negli ultimi 12 mesi, le tariffe delle polizze auto sono tornate a crescere; secondo i dati* dell’Osservatorio di Facile.it, a dicembre 2022 per assicurare un veicolo a quattro ruote in Italia occorrevano, in media, 458,06 euro, vale a dire il 7,23% in più rispetto a dicembre 2021.

Rincari e morosità

I rincari all’Rc auto arrivano in un momento sfavorevole per le famiglie italiane già alle prese con l’inflazione e i conseguenti aumenti; secondo l’indagine commissionata da Facile.it agli istituti mUp Research e Norstat*, nei soli primi nove mesi del 2022, erano già più di 700.000 gli automobilisti che, a causa dell’incremento generalizzato dei costi, avevano dichiarato di aver saltato il pagamento del rinnovo dell’assicurazione auto. Una platea di morosi che potrebbe allargarsi ulteriormente se si considera che sono oltre 1,5 milioni gli italiani che hanno ammesso di poter essere obbligati a saltare il prossimo rinnovo in caso di ulteriori rincari. Se a livello nazionale la percentuale di automobilisti che hanno dichiarato un sinistro con colpa è pari al 2,51%, guardando al campione su base regionale emergono differenze significative.

Analizzando la graduatoria al primo posto c’è ancora una volta la Liguria; nella regione il 3,32% dei guidatori vedrà aumentare il costo dell’Rc auto. Seguono gli automobilisti di Lazio (3,05) e Piemonte (3,02%). Le percentuali più basse, di contro, sono state rilevate in Calabria (1,52%), Basilicata (1,87%) e Molise (2,02%).

Identikit dell’automobilista colpito dai rincari

Analizzando il profilo degli automobilisti che vedranno scattare gli aumenti emergono dati interessanti. Il primo è legato al sesso: fra gli uomini la percentuale di chi ha dichiarato un sinistro con colpa è pari al 2,32%, valore più basso rispetto a quella rilevato tra le donne (2,84%). Guardando alle fasce anagrafiche, invece, emerge che in assoluto hanno denunciato il minor numero di incidenti con colpa sono risultati essere gli automobilisti nella fascia 19-21 anni; tra di loro la percentuale di chi vedrà peggiorare la propria classe di merito a causa di un sinistro con colpa è pari appena all’1,74%; seguono i 25-34enni (2,23%). Il valore più alto, invece, si registra tra gli over 65 (3,10%). Considerando, infine, la professione dell’assicurato emerge che gli agenti di commercio sono risultati essere la categoria che, in percentuale, ha dichiarato con più frequenza un sinistro con colpa (3,16%) che farà scattare un aumento della polizza. Seguono i pensionati (3,04%) e i liberi professionisti (2,73%).

La grande stangata

Ma non c’è solo la RcAuto. Nel 2023 gli italiani rischiano di andare incontro ad una stangata media da +2.435 euro a famiglia a causa dei rincari di prezzi e tariffe che, purtroppo, proseguiranno anche nel corso del nuovo anno. Cifra che non tiene conto dei possibili aumenti delle bollette di luce e gas, il cui andamento dipenderà dal mercato e dall’efficacia delle nuove misure sul price cap e di quelle che il Governo italiano adotterà nei prossimi mesi. Lo afferma il Codacons, che fornisce oggi le stime delle maggiori spese che attendono i consumatori nel nuovo anno.

Tutti gli analisti sono concordi nell’affermare che la crisi energetica farà sentire i suoi effetti anche nel 2023, con conseguenze dirette sui prezzi al dettaglio e sulle tariffe dei servizi. In particolare i listini dei prodotti alimentari rimarranno su livelli elevati, mentre altre voci di spesa, dalle assicurazioni ai servizi telefonici, invertiranno nel nuovo anno il trend discendente e torneranno a registrare aumenti. Non solo: anche le rate dei mutui sono destinate a subire nuovi rialzi per effetto delle decisioni – già preannunciate – della Bce, ricorda l’associazione. A tutto ciò si aggiungono i rincari dei pedaggi e dei carburanti che andranno ad aggravare la stangata sulle tasche degli Italiani.
Prendendo in esame le principali voci di spesa a carico dei cittadini, per gli alimentari, che rappresentano i consumi primari delle famiglie, nel 2023 i prezzi al dettaglio dovrebbero iniziare un lento calo rispetto ai record attuali, ma rimarranno comunque su livelli elevati, determinando a parità di consumi un aggravio di spesa stimato in circa +507 euro annui a famiglia, analizza il Codacons. Costerà di più spostarsi (+490 euro in media) per effetto delle tariffe del comparto trasporti che risentono della crisi energetica e dello stop al taglio delle accise sui carburanti, mentre per i servizi ricettivi e di ristorazione gli aumenti saranno più contenuti e produrranno un maggior esborso pari a circa 76 euro a nucleo. Le tariffe Rc auto, che hanno già iniziato negli ultimi mesi del 2022 ad invertire la rotta, sono destinate a salire ulteriormente nel 2023, con un rincaro stimato in +18 euro a famiglia.

2 Gennaio 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA