Ucraina
1:43 pm, 27 Dicembre 22 calendario

Lavrov accusa il Pentagono di voler eliminare Putin

Di: Redazione Metronews
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La denuncia arriva dal ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, che in un’intervista all’agenzia Tass parla di dichiarazioni rilasciate da fonti «anonime» del Dipartimento della Difesa Usa. «Alcuni “funzionari anonimi” del Pentagono hanno effettivamente espresso la minaccia di sferrare un “attacco decapitante” al Cremlino, che in realtà è una minaccia di tentato omicidio del presidente russo – ha detto Lavrov -. Se tali idee sono davvero ponderate da qualcuno, allora questo qualcuno dovrebbe pensare meglio alle possibili conseguenze di tali piani», ha concluso il ministro degli Esteri russo.

Negoziato al palo

Un’accusa grave che si accompagna all’ennesimo ultimatum di Lavrov  che allontana ogni verosimile negoziato: «Il nemico è ben consapevole delle nostre proposte sulla smilitarizzazione e la denazificazione dei territori controllati dal regime di Kiev, l’eliminazione delle minacce alla sicurezza della Russia che include i nostri nuovi territori (le repubbliche di Donetsk e Lugansk e le regioni di Kherson e Zaporizhzhia). Non resta molto da fare: accettare queste proposte in modo amichevole, o in caso contrario sarà l’esercito russo ad occuparsi della questione» è la conclusione di Lavrov. Il tutto mentre l’intelligence della Gran Bretagna sostiene che carri armati russi siano stati trasferiti al confine Bielorusso.

Kiev: vertice di pace a febbraio

«L’Ucraina chiede di espellere la federazione russa dall’Onu». Lo ribadisce il vicepresidente del parlamento ucraino, Oleksandr Korniyenko, via Twitter. «La Russia occupa territori stranieri», si legge nel tweet, «occupa seggi nelle organizzazioni internazionali. L’adesione della Russia all’Onu è illegittima. L’Ucraina non resterà in silenzio». Al tweet di Korniyenko si aggiunge una dichiarazione di ieri del ministero degli Esteri ucraino, secondo cui la Russia avrebbe occupato illegalmente il posto dell’Urss nel Consiglio di sicurezza dell’Onu dopo lo scioglimento dell’Unione Sovietica nel 1991: «Da un punto di vista giuridico e politico, la conclusione può essere una sola: la Russia è un usurpatore». Nello stesso tempo Kiev ribadisce l’intenzione di tenere un vertice di pace entro la fine di febbraio, preferibilmente alle Nazioni Unite con il segretario generale António Guterres come possibile mediatore. «Le Nazioni Unite potrebbero essere la sede migliore per tenere questo vertice, perché non si tratta di fare un favore a un determinato Paese» ha detti il ministro degli estero Kuleba. La premessa però è che la Russia potrebbe essere invitata solo se prima accetterà di essere perseguita per crimini di guerra da un tribunale internazionale. Difficile

“Miracolo” a Kherson

Il 23 dicembre, i russi hanno bombardato il centro di Kherson da Grady. Due razzi sono volati contro la chiesa cattolica che in quel momento era piena di persone e anche bambini, ma non sono esplosi. Uno è caduto e si è spezzato in due, l’altro è rimasto incastrato nel muro. Lo ha raccontato il vescovo cattolico latino di Odessa-Simferopol, mons. Stanislav Szyrokoradiuk, durante la messa della veglia di Natale. Lo riporta il sito delle informazioni della Chiesa cattolica latina in Ucraina.
Durante l’omelia, il vescovo ha menzionato il bombardamento di Kherson, avvenuto il giorno prima, dicendo che ha già registrato molti casi miracolosi che si stanno verificando nel territorio della diocesi che comprende le città di Kherson e Mykolaiv. «Dio comanda. Una persona spara ma Dio controlla quel razzo», ha detto il vescovo. «Ci sono molti cattolici che digiunano ogni venerdì a pane e acqua per la vittoria, per i loro soldati. Kherson è stata pesantemente bombardata venerdì. Dopodichè, il nostro prete chiama e dice: ‘2 razzi hanno colpito la chiesa. Tutti erano nel tempio. Le persone stavano pulendo: bambini, donne, due sacerdoti. Si stavano preparando per il Natale e nessuno di questi razzi è esploso, lasciando solo buchi nel tetto. Uno è caduto e si è spezzato in due, l’altro è rimasto incastrato nel muro. Nessuno è esploso. Non è questa la grazia di Dio?’ Questo significa che se preghiamo, se confidiamo in Dio, Dio controlla i razzi», ha sottolineato il vescovo Szyrokoradiuk. La Chiesa cattolica ucraina ricorda che il 24 dicembre 10 persone sono morte e 55 sono rimaste ferite a Kherson a causa dei bombardamenti russi.

Tajani: Putin non vuole davvero i negoziati

Per il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il presidente russo Vladimir Putin dice di voler aprire un negoziato per risolvere la crisi ucraina ma “i fatti ci dicono di no”. “Se fosse vera e sincera questa disponibilità – ha aggiunto Tajani in un’intervista a ‘La Stampà – credo che non ci sarebbe stato quel bombardamento alla vigilia di Natale. Alle parole di Putin non seguono i fatti”. Per Tajani “un segnale potrebbe arrivare dalla gestione della centrale nucleare di Zaporizhzhia”.

 

27 Dicembre 2022
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