Venti sindaci a Gualtieri: «Preoccupati per il termovalorizzatore»

Venti sindaci della Città Metropolitana, in particolare dei Comuni dell’area dei Castelli, chiedono un incontro urgente al primo cittadino di Roma: «Siamo preoccupati per il termovalorizzatore».

Venti sindaci a Gualtieri: «Preoccupati per il termovalorizzatore»

Entrerà in attività nell’estate del 2026, il termovalorizzatore di Roma. Smaltirà 600 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati l’anno e sarà collocato in un’area industriale nel quadrante di Santa Palomba, nel Municipio IX di Roma.

L’impianto di smaltimento rifiuti previsto dal sindaco di Roma, e commissario straordinario di governo per il Giubileo, Roberto Gualtieri, però, desta “una profonda preoccupazione” negli amministratori locali dei territori limitrofi al futuro inceneritore. Venti sindaci dell’area sud della provincia di Roma, dei Castelli Romani, del litorale e del pontino, infatti, hanno scritto una lettera indirizzata a Gualtieri e al presidente vicario della Regione Lazio, Daniele Leodori, per chiedere «un incontro urgente, per rappresentare dettagliatamente le forti preoccupazioni, cercando soluzioni praticabili per tutti», si legge nel messaggio.

I nodi sull’opera

«Il piano dei rifiuti di Roma Capitale, sebbene atteso come strumento necessario per risolvere l’annoso problema, ha creato enormi preoccupazioni in tutti i nostri territori. In particolar modo nell’ubicazione del sito e nella inevitabile volontà di non rispettare le indicazioni europee sul raggiungimento della raccolta differenziata nella Capitale, che oggi si aggira sotto al 45%. Al contrario delle attività svolte nei nostri territori che, con la preziosa collaborazione dei cittadini, ha superato la soglia del 65% richiesta, arrivando addirittura, in alcuni casi, a oltre l’80%». È quanto si legge nella lettera.

«Queste e altre perplessità, sono state ampiamente rappresentate mediante puntuali osservazioni, durante la procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas) ma, in maniera poco qualificante, non sono state minimamente prese in considerazione e valutate né nella fase istruttoria, né nell’atto finale», sottolineano i sindaci.

«Ritorno al passato»

Secondo i venti sindaci il futuro impianto di smaltimento rifiuti «pur dichiarando nelle premesse la completa adesione agli obiettivi del Piano nazionale di gestione rifiuti (Pnrr) non declina nei fatti, azioni coerenti a quanto dichiarato, riportando indietro nel tempo».

L’inceneritore, inoltre, «è completamente assente di qualsiasi concreta strategia volta a ottenere la riduzione dei rifiuti all’origine, così come non risultano previsti investimenti su centri per la preparazione al riutilizzo della materia prima, seconda e centri di riuso». In particolare modo «risulta carente la strategia di gestione della frazione umida» e «grande preoccupazione è rivolta al transito veicolare, con l’appesantimento del passaggio di un ingente numero di mezzi pesanti che dovranno percorrere una strada già fortemente compromessa dal notevole traffico e dalla scarsissima tenuta del sedime stradale».

I firmatari

Firmatari della lettera sono i sindaci di Albano Laziale, Aprilia, Ardea, Ariccia, Castelgandolfo, Ciampino, Colonna, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Montecompatri, Monte Porzio Catone, Nemi, Rocca Priora, San Cesareo, Velletri, Zagarolo.