Parigi
12:45 pm, 23 Dicembre 22 calendario

Sparatoria in centro, 3 morti e due feriti. Fermato un uomo

Di: Redazione Metronews
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Due persone sono rimaste ferite mentre 3 sono morte in una sparatoria avvenuta per strada a Parigi, nel X arrondissement, nel centro della città, nei pressi di un centro culturale curdo. Secondo fonti della polizia, citate del sito di Le Parisien, un uomo di «circa sessant’anni» è stato fermato.

L’uomo è di nazionalità francese ed è noto alle forze dell’ordine per due tentati omicidi: secondo l’emittente francese Bfmtv era stato oggetto di un’indagine per violenza a sfondo razziale ed era stato già fermato un anno fa dopo aver attaccato un campo di migranti con una sciabola nel 12° arrondissement. Il 69enne, estremista di destra, era uscito di prigione il 12 dicembre  scorso, era sottoposto a controllo giudiziario e gli era stato imposto il divieto di possedere armi. Colpi di arma da fuoco hanno anche raggiunto un parrucchiere e un ristorante.

In ospedale anche l’autore della sparatoria

Il 69enne fermato a Parigi per gli spari esplosi stamattina in strada nel 10° arrondissement è stato portato in ospedale in condizioni gravissime. Lo ha riferito la responsabile del 10° arrondissement, Alexandra Cordebard, citata da Bfmtv.

L’attacco è avvenuto in rue d’Enghien, nei pressi del centro culturale curdo Ahmet Kaya Center, molto frequentato dalla comunità. Secondo testimoni oculari, il 60enne è entrato, ha sparato e poi si è recato nel parrucchiere accanto, prima di essere fermato dalle forze dell’ordine.

«Da sette a otto spari in strada, è panico totale, siamo rimasti chiusi dentro», ha testimoniato un commerciante di un edificio vicino.

Immediatamente si è scatenato il panico tanto da indurre la prefettura parigina a invitare su Twitter i cittadini ad «evitare il settore» della città ed a «lasciare che siano i servizi di soccorso ad intervenire».

Macron manda il ministro dell’Interno sul luogo della sparatoria

E sempre su Twitter il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, scrive: «In seguito alla drammatica sparatoria avvenuta questa mattina, sto tornando a Parigi e mi recherò sul posto. I miei pensieri sono rivolti alle famiglie delle vittime. Il responsabile è stato fermato».

Lo stesso presidente francese Emmanuel Macron «segue la situazione». E’ stato lui stesso a chiedere al suo ministro dell’Interno Darmanin – in visita al commissariato di Turcoing – di rientrare a Parigi e recarsi sul posto. Intanto, rende noto Bfmtv, è stato disposto un rafforzamento della sicurezza per altri luoghi dove si raccolgono i curdi a Parigi.

Ma all’arrivo del ministro Darmanin ci sono stati diversi scontri tra dimostranti curdi e la polizia. Secondo quanto riporta Le Parisien, alcuni dimostranti hanno lanciato oggetti contro le forze dell’ordine che hanno risposto con i lacrimogeni. Intanto, il consiglio democratico curdo, che aveva invitato a manifestare oggi sul luogo dell’attacco, ha convocato per domani «una grande manifestazione» a place de la Republique.

Darmanin: «L’assalitore voleva colpire gli stranieri»

«Non conosciamo il movente esatto» del presunto assalitore, che ha «palesemente agito da solo», ha dichiarato Darmanin per il quale il bilancio dell’attacco è di tre morti e un ferito, una persona ancora in pericolo di vita. Le tre persone sono decedute due davanti al centro culturale curdo, una in un ristorante. Il ministro ha proseguito affermando che l’uomo che ha aperto il fuoco stamattina «voleva ovviamente attaccare gli stranieri. Non è certo che il killer che voleva uccidere queste persone lo abbia fatto specificamente per i curdi».

Comunità curda sotto shock: «Non ci sentiamo protetti»

La comunità curda è sotto shock dopo la sparatoria di stamattina che ha colpito il centro culturale Ahmet Kaya Center. Diversi curdi si sono raccolti sul posto della sparatoria per chiedere giustizia e alcuni membri della comunità parigina hanno riferito che recentemente erano stati avvertiti dalla polizia di minacce su obiettivi curdi.

«È chiaro che sono i curdi ad essere stati presi di mira», ha detto l’attivista Murat Roni, che frequenta regolarmente il centro culturale. Ha descritto il centro come «l’ambasciata dei curdi a Parigi», un luogo di incontro per eventi culturali, discussioni politiche, assistenza nelle procedure di immigrazione, «una casa dove tutti i curdi si riuniscono». Dopo questa sparatoria «non ci sentiamo affatto protetti a Parigi. Non ci sentiamo difesi dal sistema giudiziario francese», ha dichiarato.

I curdi scenderanno in piazza domani

Per domani i curdi hanno indetto una manifestazione. Il portavoce del centro, Agit Polat, ha reagito all’accaduto ricordando i tre attivisti curdi uccisi nella notte tra il 9 e il 10 gennaio 2013 a Parigi: «Ancora una volta, le autorità francesi non sono riuscite a proteggerci. Ancora una volta la Dsgi (la Direzione generale della sicurezza interna) ci guarda invece di garantire la nostra sicurezza. Per noi, questo attacco è terroristico. Fa parte di un clima di tensione consapevolmente alimentato dalla Turchia».

Rassicurazioni arrivano dal ministro Darmanin che ha annunciato che i luoghi «dove si riuniscono i curdi» saranno «protetti 24 ore su 24» attraverso una guardia fissa, così come lo saranno «le rappresentanze diplomatiche turche».

E su Twitter Macron commenta: «I curdi di Francia sono stati il bersaglio di un attacco ignobile nel cuore di Parigi. Il nostro pensiero va alle vittime, alle persone che stanno lottando per vivere, alle loro famiglie e ai loro cari. Grazie alle nostre forze dell’ordine per il loro coraggio e il loro sangue freddo».

 

23 Dicembre 2022
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