Scintille sulla norma per sparare ai cinghiali in città e nei parchi

Scintille sulla norma contro i cinghiali. È polemica sull’emendamento di Fratelli d’Italia alla manovra, approvato con un blitz notturno in Commissione Bilancio, che prevede il «controllo della fauna selvatica» e in particolare dei cinghiali con il via libera all’abbattimento anche nelle zone urbane e nelle aree protette.

«La maggioranza, violando regole e intese con l’opposizione, ha approvato l’emendamento che introduce la caccia a tutte le specie animali nei parchi e nelle città – ha denunciato Angelo Bonelli, deputato di Avs e portavoce di Europa Verde – la norma non riguarda solo i cinghiali, ma consentirà l’abbattimento di specie protette dalla Ue come lupi, orsi e volpi. È un favore alla lobby venatoria e delle armi che viola la direttiva Habitat e la Costituzione. Per questo ci batteremo in Parlamento e faremo ricorso all’Unione Europea».

Scintille sulla norma anti cinghiali

Secondo i Verdi, inoltre, l’emendamento era stato bocciato dallo stesso ministro dell’Ambiente, Pichetto Fratin, che poi non sarebbe stato riconsultato quando è stato presentato in Commissione Bilancio. «Parliamo di attività di controllo a tutela della sanità pubblica e vogliamo essere molto pragmatici – ha replicato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida – la caccia non c’entra nulla. La norma serve a contrastare alcune patologie che mettono a rischio la vita di centinaia di migliaia di animali. C’è un problema di cinghiali in città e della peste suina, per questo l’unica soluzione è l’abbattimento selettivo».