La denuncia: «Un uomo mi ha punta con un ago in pieno centro»
«Un uomo mi ha punta alla schiena con un ago in pieno centro». È quanto denuncia una donna italiana di 40 anni, che ha raccontato la vicenda all’agenzia di stampa Adnkronos. L’aggressione ricorda l’inquietante fenomeno del “needle spiking“. Consiste nel pungere sconosciuti, in particolare donne, con siringhe infette o contenenti droghe, in genere in contesti di movida notturna e spesso in discoteche e locali. Aggressioni di questo tipo sono più frequenti in alcune capitali europee, come Londra o Parigi. In questo caso la donna, sempre secondo il suo racconto, è stata aggredita di giorno. Potrebbe quindi trattarsi di una caso isolato.
La denuncia: «Un uomo mi ha punta con un ago in pieno centro»
«Era mezzogiorno, ero in via Brunetti. Mi sono abbassata per togliere la catena alla bicicletta e mi si è alzata la giacca sulla schiena. All’improvviso ho sentito una puntura. Non so cosa fosse esattamente, forse una piccola siringa ma sono certa che fosse un ago. Ho alzato lo sguardo e ho visto un uomo allontanarsi». A denunciare l’aggressione avvenuta in pieno centro, a pochi metri da via del Corso, è una donna 40 anni, mamma di due bambine.
«Quello che mi è successo è sconvolgente. Mi sono spaventata e sono rimasta come impietrita, avevo paura che potesse farmi del male, però l’ho seguito con lo sguardo. Lui ha continuato ad andare avanti compiendo atti di vandalismo lungo la via. Appena mi sono ripresa sono salita sulla bici e l’ho seguito, sono riuscita a riprenderlo, lui mi ha visto e si è dileguato tra la folla», prosegue la donna.
In un video il presunto aggressore
Nel video appare un uomo dai capelli rasati e una folta cresta a spazzola, che indossa uno smanicato nero su una felpa beige e un pantalone chiaro. «Subito dopo sono andata allo Spallanzani – spiega – Sono fortunata perché non è uscito sangue, anche se la parte dove sono stata punta si è gonfiata. Ora dovrò comunque sottopormi ai test per hiv ed epatite. È stato veramente un trauma, ieri piangevo ed ero disperata ma sporgerò denuncia perché la stessa cosa potrebbe capitare a chiunque, anche a qualche bambino».
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