Atm: costi esplosi ma per ora niente tagli
Nonostante l’esplosione dei costi energetici, da Atm non sono previsti tagli alle corse. Per ora. A dirlo, oggi, l’amministratore delegato Arrigo Giana a margine della presentazione del libro fotografico promosso dall’azienda dei trasporti milanesi per omaggiare i suoi dipendenti, dal titolo «People Between Lines», con gli scatti del fotoreporter Gabriele Micalizzi.
Giana ha ricordato che il 9 gennaio aumenterà il costo del biglietto del trasporto pubblico cittadino: «il Comune ha confermato l’incremento della tariffa e quindi da quella data il biglietto ordinario passa da 2 euro a 2 e 20. Siamo in una situazione complessiva di grandissimo incremento dei costi», ha detto, «Abbiamo di fatto una quadruplicazione del costo dell’energia elettrica che passa da 45 milioni di euro, che è la cifra che paghiamo quest’anno con i contratti vecchi fatti nel 2021 – ha aggiunto il dg -, a 170 milioni di euro per la stessa quantità di energia elettrica» il prossimo anno, «quindi è un incremento incredibile che l’azienda non riesce a gestire». Per Giana «questo è uno dei problemi che abbiamo, è uno dei problemi del settore e ci auguriamo che ci sia un intervento non soltanto a livello locale, ma che il tema venga affrontato anche a livello nazionale».
Niente tagli alle corse, per ora
Ma, nonostante gli aumenti, l’azienda non ha in programma di tagliare le corse. «In questo momento non stiamo pianificando dei tagli delle corse dei mezzi pubblici. È chiaro che il volume complessivo dell’offerta dipende dall’andamento della domanda e dalla sostenibilità economica dei costi. In questo momento come ogni anno definiamo il programma di esercizio che si basa su alcuni aggiustamenti marginali che dipendono dal calendario, da alcuni eventi e da alcuni flussi. Per ora siamo a livelli di aggiustamenti assolutamente fisiologici, però è chiaro che una domanda inferiore del 25% definisce qualche riflessione anche in termini di offerta».
«Siamo ancora a un -25% di utenti sui nostri mezzi – ha infine chiarito Giana -. Sta risalendo lentamente, ma quello che noi ipotizziamo è che alla fine sia cambiato proprio l’atteggiamento nei confronti della mobilità. Lo Smart working è l’aspetto più impattante e quindi un 15% fisiologico nel giro dei prossimi quattro o cinque anni ci sarà. Sono due effetti che si sommano e quindi complicano parecchio il quadro».
© RIPRODUZIONE RISERVATA