Milano
6:02 pm, 20 Dicembre 22 calendario

Il padel fa gola alle cosche: sequestrati 8 campi nel centro comunale

Di: Redazione Metronews
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«Dietro questi c…. di padel c’è un business infinito». E ancora: «diciamo per i prossimi 10 anni, 8-10 anni è tutto salire». Così Marco Molluso, imprenditore di 39 anni, allenatore della Castanese, finito ai domiciliari su ordine della gip Anna Calabi, diceva intercettato nell’aprile 2021 parlando degli otto campi da padel costruiti, abusivamente,  nel centro sportivo comunale Sant’Ambrogio al quartiere Barona di Milano, assegnato in concessione ad una società dilettantistica milanese. Secondo le indagini della Dia, coordinate dall’aggiunto Alessandra Dolci e dalla  pm Silvia Bonardi della Dda, Molluso, nipote del boss Giosafatto Molluso, avrebbe sostenuto l’investimento con «alcune centinaia di migliaia di euro» con «provviste derivanti dalla commissione di precedenti delitti di emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti».

Il padel nel mirino delle cosche

Una delle due società, la Mc Immobiliare srl, nel biennio 2020-2021, «è stata al centro – si legge nell’ordinanza di custodia cautelare e di sequestro – di una frode fiscale legata, da un lato, all’emissione di fatture per operazioni inesistenti a favore di una serie di società che in parte erano legate fra di loro in quanto riconducibili al medesimo ‘gruppo imprenditorialè» e, d’altro lato, «all’utilizzo di una massiccia fatturazione passiva con indebita detrazione Iva complessivamente di euro 177.706,00».  Dalle indagini sarebbe emerso che Molluso, dopo aver sottoscritto un contratto di prestazione d’opera (risultato poi inesistente) con la società che gestisce in concessione il centro sportivo comunale, abbia finanziato e costruito i campi da padel potendo contare su profitti illeciti derivanti dalla commissione di numerosi reati fiscali con l’obiettivo di partecipare agli incassi derivanti dal loro noleggio ai cittadini. In particolare, nel biennio 2020-2021, «la società immobiliare di cui risulta titolare sarebbe stata al centro di una frode fiscale di oltre 1,5 milioni di euro legata sia all’emissione che all’utilizzo di fatture false con indebita detrazione di Iva».

20 Dicembre 2022
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