Filumena Marturano “un ruolo straordinario” per Scalera
«’E figli so’ ffigli. E so’ tutti eguali». Così Filumena Marturano ti resta in testa e non ti molla dopo la visione del riuscitissimo film (tratto dalla commedia di Eduardo De Filippo) per la regia Francesco Amato, su Rai1 martedì 20 dicembre in prima serata.
Filumena Marturano un’ottima Francesca Scalera
«Ho scelto due attori formidabili come Vanessa Scalera e Massimiliano Gallo (il Vincenzo Malinconico della fortunata serie tv) – spiega il regista – e la lavorazione è stata molto facile da questo punto di vista. Abbiamo usato come riferimento drammaturgico il testo originale e l’adattamento che Eduardo fece della commedia nel 1951, per dare al film un tratto che tenesse conto anche del legame sentimentale dei personaggi».
Filumena ha un passato da prostituta. Convive da anni con Domenico Soriano, ricco pasticciere. È lei a governare i suoi affari mentre l’uomo fa la bella vita da eterno Peter Pan. Per costringerlo a sposarla, Filumena si finge in punto di morte, ma Domenico scopre l’inganno e chiede l’annullamento. Allora la donna rivela che uno dei suoi 3 figli, cresciuti in segreto, è suo. Le certezze dell’uomo vacillano e il desiderio di scoprire quale dei ragazzi è suo lo consuma…
Essere Filumena
«Filumena è un ruolo straordinario – dice Scalera – che è stato interpretato da diverse grandi attrici. Quando me lo hanno proposto ho avuto paura. Poi ha prevalso la felicità. Francesco mi ha aiutata a metterci del mio, dimenticando quanto avevo visto. Conoscevo il testo a memoria e ho lavorato sulla lingua con Massimiliano che è napoletano e un coach. Nei panni di lei, poi, il mio corpo è cambiato: ci si vede diversi in costume e quindi è più facile immedesimarsi. La prima settimana è stata la più dura: mi usciva un po’ di salentino. Il napoletano è come una tagliola nel bosco. Ti tagli sempre!».
Mentre Gallo assicura: «Noi attori siamo chiamati a fare il nostro lavoro: l’importante è l’onestà intellettuale per rendere credibili i personaggi. In questa avventura siamo stati fedeli al progetto di Francesco, ma in scena ci piace accordare gli strumenti a vicenda. Volevamo raccontare una nuova versione di Filumena, senza stravolgere la storia ma ponendo l’accento su alcuni temi. Io? Non ho avuto neppure lontanamente paura di interpretare questo ruolo».
I “figli sono figli”: il “no” all’aborto
Nell’intenso monologo con la Madonna delle Rose Filumena dice di non aver voluto abortire nelle sue tre gravidanze perché i “figli sono figli” anche se ancora non nati. Eduardo era ateo ma contro l’aborto. Una questione spinosa. «A film montato – ammette il regista – ci siamo posti delle domande. La nostra impostazione del film è popolare e post ideologica. Non mi sono fatto domande sul femminismo. Il messaggio non è antiabortista: la scelta di Filumena è umana e non ideologica. È una scelta di coraggio e di amore che lei fa, come persona e personaggio che appartiene a quel periodo».
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