Droga nel container di banane: sequestrati 72 chili di cocaina
Un carico di banane all’interno di un container nascondeva una montagna di droga. Le fiamme gialle hanno intercettato 72 chili di cocaina al porto di Civitavecchia. Un sequestro imponente: lo stupefacente avrebbe fruttato all’ingrosso oltre 7 milioni di euro.
Droga nel container di banane: sequestrati 72 chili di cocaina
Proseguono le attività di contrasto ai traffici illeciti all’interno del porto di Civitavecchia da parte i funzionari dell’Agenzia Dogane e Monopoli (Adm) in servizio presso l’ufficio delle Dogane della cittadina del litorale laziale, in collaborazione con la Guardia di Finanza.
I funzionari del locale ufficio delle Dogane, assieme ai finanzieri del Comando provinciale di Roma, hanno intercettato all’interno del porto di Civitavecchia oltre 72 chilogrammi di cocaina purissima. Nel corso di ordinari controlli su container provenienti dal Sud America, l’attenzione dei funzionari doganali e dei militari delle Fiamme Gialle si è soffermata su uno dei numerosi bancali carichi di banane presso lo scalo portuale, rinvenendo, grazie anche ai cani anti-droga Jackpot e Pes, 62 panetti sottovuoto occultati tra migliaia di caschi di banane. La partita di droga avrebbe potuto fruttare, una volta giunta nelle piazze di spaccio, proventi per oltre 7 milioni di euro. Ma si tratta di una cifra per difetto. Una volta tagliata e smerciata al dettaglio la cocaina avrebbe potuto fruttare quasi 60 milioni.
Piano di controlli
Il sequestro rientra nel piano di controlli che la Guardia di Finanza e l’Agenzia Dogane e Monopoli hanno disposto proprio per intercettare i traffici illeciti di narcotici prima che raggiungano le piazze di spaccio.
Controlli che lo scorso aprile avevano portato al sequestro record di 400 chili di cocaina, sempre nel porto di Civitavecchia. Anche in quel caso la droga proveniente dal sud America era nascosta tra migliaia di bancali di banane. Nel 2022 le Fiamme gialle hanno sequestrato in provincia di Roma oltre una tonnellata di droga.
Le indagini proseguono per risalire alla filiera del narcotraffico e per individuare le organizzazioni che si sarebbero spartite il carico per poi invadere le piazze di spaccio. Non solo di Roma, vista l’entità del sequestro, ma di tutto il centro sud d’Italia.
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