Roma
9:06 pm, 12 Dicembre 22 calendario

Stretta sui poligoni di tiro dopo la strage di Fidene

Di: Redazione Metronews
Strage di Fidene
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Vertice in prefettura, all’indomani della strage nel bar di Fidene. Ci sarà una stretta sui poligoni di tiro della città. Lo ha spiegato il prefetto Bruno Frattasi al termine del comitato per l’ordine pubblico che ha tenuto assieme al questore Carine Belfiore, al sindaco Roberto Gualtieri, e all’assessora alla sicurezza Monica Lucarelli.

Stretta sui poligoni di tiro dopo la strage di Fidene

La mattanza all’interno del bar “il posto giusto”, dove Claudio Campiti ha stroncato la vite di tre donne e ha ferito altre tre persone «non era un evento ponderabile. Ma quello che è accaduto non dimostra un fallimento del sistema di sicurezza della città». Queste le parole del prefetto Frattasi a margine del tavolo a Palazzo Valentini.

Di sicuro ci saranno più controlli in tutti i poligoni di tiro di Roma, sia sul piano amministrativo che su quello legale. In sostanza sia il Comune che la questura avvieranno accertamenti su come vengono gestiti al loro interno e sul rispetto dei regolamenti.

La strage all’interno del gazebo che il bar di via Monte Gilberto aveva messo a disposizione dei condomini del consorzio di case sul lago del Turano accende una riflessione più ampia sulla facilità di accesso alle armi e sulle eventuali conseguenze. Un tema che però riguarda la legge a livello nazionale, come ha precisato l’assessora Lucarelli, e sulla quale il solo comune di Roma non ha titolo per intervenire.

Ma i fatti di domenica mattina potrebbero aprire a una discussione più ampia. Il prossimo 16 dicembre è infatti previsto un comitato nazionale per l’ordine pubblico e la sicurezza, nel quale potrebbero essere discusse eventuali modifiche delle leggi relative all’accesso nei poligoni e all’ottenimento del porto d’armi.

Claudio Campiti, l’ex assicuratore di 57 anni che ha sparato contro gli amministratori e i condomini che secondo la sua visione lo vessavano non aveva il porto d’armi. La prefettura di Rieti glielo aveva negato nel 2018 proprio su segnalazione dei carabinieri. I militari erano al corrente del contenzioso che lo opponeva agli altri residenti del consorzio di case tra i comuni di ascrea e rocca Sinibalda. Ma questo non è stato sufficiente.

Le indagini

Campiti, in  base alla legge, poteva comunque sparare all’interno del poligono. Frequentava quello di Tor di Quinto dal 2018, dove aveva conseguito il diploma di tiratore e dove pagava più di 300 auto l’anno come socio “Platinum”. Domenica mattina alle 8:55 ha chiesto di sparare con la Glock calibro 45 con la quale amava esercitarsi fino a diventare un tiratore provetto. L’armiere che gli ha consegnato la valigetta con armi e due caricatori ha chiesto a Campiti il documento di identità e la tessera “Platinum”. Ma nessuno ha fermato Campiti quando anziché dirigersi nelle linee di tiro è uscito come se nulla fosse per salire in auto e recarsi verso il bar per uccidere. Bar che oggi ha riaperto i battenti, anche se il gazebo è ancora sotto sequestro. Tra i curiosi e i cronisti che si affacciavano nel locale c’erano anche alcune delle persone scampate alla tragedia di ieri. Qualcuno ha lasciato un mazzo di fiori bianchi per rendere omaggio alle vittime.

L’ex assicuratore ha impiegato 35 minuti prima di raggiungere il bar di Fidene. In quel lasso di tempo nessuno al poligono ha dato l’allarme. Anche per questo sia l’armiere che i vertici di Tor di Quinto potrebbero finire nel registro degli indagati. Gli investigatori dell’Arma potrebbero acquisire presto sia i filmati delle telecamere di sorveglianza della struttura sia l’intera documentazione riguardante Campiti dal momento della sua iscrizione al poligono nel 2018 a oggi.

Il 57 enne è rinchiuso a Regina Coeli. Il Pm Musarò gli contesta anche l’appropriazione indebita dell’arma, oltre al triplice omicidio e al triplice tentato omicidio, aggravati dalla premeditazione e dai futili motivi. Ma questo appare un dettaglio rispetto alle accuse principali.

Non è invece secondario il fatto che Campiti si esercitasse a sparare con regolarità quasi maniacale, probabilmente per uccidere quanti più condomini possibile. Ogni colpo esploso ieri mattina è andato a segno. E risulta anche che l’uomo avesse pure preparato un piano di fuga. I carabinieri che lo hanno fermato gli hanno trovato addosso uno zaino con indumenti, il passaporto e seimila euro in contanti.

I feriti

Oggi Silvio Papagnini, l’uomo di 67 anni che per primo si avventato su Campiti per disarmarlo e che è stato ferito al volto da un colpo di pistola è stato dimesso. L’uomo ha incontrato il sindaco Gualtieri, che presto lo inviterà in Campidoglio, e l’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato. Ancora sconvolto, ha lasciato il policlinico Gemelli stretto tra amici e parenti, visibilmente scosso.

Migliorano le condizioni dell’altra donna ferita, Bruna Marelli di 80 anni, ferita al polmone destro e ricoverata all’Umberto I con il polmone destro perforato.

Restano invece molto critiche le condizioni di Fabiana De Angelis di 50 anni, ricoverata in rianimazione con una ferita alla testa.

12 Dicembre 2022
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